“Ostuni, una città che corre” raccontata dall’atleta non vedente Vincenzo Donadeo

Ecco il racconto del nostro amico Vincenzo Donadeo sulla gara "Ostuni una città che corre"

Vincenzo Donadeo (4)

Ho corso una delle gare più affascinanti di sempre. Nonostante il tempo non sia stato così clemente, abbiamo partecipato ad una gara emozionante perché effettuata in una località vista e vissuta.

Ostuni è una città di riferimento. Molte volte basta dire, abito vicino ad Ostuni e tutti la conoscono per il suo fascino. Il soprannome di “Città Bianca”, deriva dal tipico colore che avevano le case dell’antico quartiere Terra, il borgo antico fortificato della città.

Siamo partiti da Viale Pola e poi scesi verso il centro storico, passando per quelle viuzze, percorse tante volte che permettono di immergersi in un mondo fiabesco costituito da vicoli stretti e strade lastricate. Il perfetto mix di eleganza, sincerità popolare e dedalo di strade in cui perdersi, contribuiscono a rendere Ostuni magica. Calpestare quei sampietrini è servito a collegare il mio piede alla vista. Questa volta è stata una emozione diversa. Siamo arrivati in piazza Sant’Oronzo, dove si erge l’obelisco, per poi girare a destra verso la cinta muraria.

Gaetana, la mia guida, insieme a Michele e Vincenzo, mi hanno descritto, con minuzia di particolari, tutto il panorama. Malgrado quegli scorci fossero ben conosciuti, nella loro descrizione c’era una grande emozione.

Al mio fianco c’erano anche degli amici dell’Ostuni runners con la grande Antonella Bavaro. Con la sua preparazione e il suo spirito, è capace di motivare gli atleti, non solo quelli del suo gruppo di atletica ma anche tutte le persone che, come me, erano ospiti, in quel momento. Usciti dalla cinta muraria, siamo saliti verso i colli di Ostuni.

Il problema era che, per poterci arrivare, bisognava scollinare fare più di un chilometro di salita ripida. Ero così emozionato, così felice che la pendenza non ha fatto presa sulle mie gambe.

Tutto quello che era attorno, dai profumi agli odori, dagli amici alle guide mi hanno alleggerito. Ho superato brillantemente questa fase passando vicino alla statua di San Biagio che si erge verso il mare, come se stesse salutando tutte le persone che si avvicinano alla città di Ostuni. Siamo discesi per tornare su Viale Pola.  Dopo un breve strappo, Vincenzo mi descriveva il paesaggio, Michele, attraverso il mio orologio, controllava i miei battiti cardiaci e mi rassicurava dicendomi che potevo continuare a correre. Gaetana aveva il compito di proteggere la mia corsa e di farmi godere dello spettacolo mozzafiato che era celato agli occhi ma non al cuore.

Arrivati in Viale Pola, nonostante il tempo uggioso, una folla e tanti applausi della grande famiglia dell’Atletica Carovigno, capitanata da Francesco Valente, era lì ad accogliermi. Sono stato onorato di un riconoscimento per aver partecipato a questa gara. Insieme a me c’era anche un atleta senza una gamba. La nostra partecipazione a tante competizioni spero serva a sensibilizzare le persone. La corsa era in onore della legalità.

In questa gara è stata fatta anche una classifica di avvocati. C’erano rappresentanze del Tribunale a testimoniare ciò che rappresenta la legalità per il nostro territorio. Da poco si è insediata la nuova amministrazione ad Ostuni e a loro voglio porgere i migliori auguri per un avvenire pieno di grandi cose. Nel mio piccolo intendo ringraziare tutta la meravigliosa città di Ostuni.