Come nei film da Oscar anche a Ostuni c’è il lieto fine: l’Olympique è in serie C1. Un sogno svanito l’anno scorso e rincorso con le unghie e con i denti in tutta questa stagione. L’ultimo ostacolo, le validissime Aquile Molfetta, nulla hanno potuto contro la voglia di vincere dei ragazzi di Iaia, martelli micidiali nel primo tempo.

Il PalaGentile risponde ancora una volta presente. Quasi mille gli spettatori accorsi a sostenere i propri ragazzi, ben centocinquanta i tifosi giunti da Molfetta. Coloratissime le due curve, lo spettacolo nello spettacolo.

Iaia, spettatore attento della semifinale, ha studiato alla perfezione la strategia per far sua la finale. In un campo di dimensioni ridotte, il modo più efficace per mettere all’angolo l’ avversario è di pressarlo in modo insistito.

Di Bari, Calò,Farina,Quartulli e Boccardi compongono lo starting five. In casa Molfetta pericolo numero uno Michele Mongelli, giovane classe 91 con un cambio di passo fulmineo e un tiro letale sia con il destro che con il sinistro.

L’Olympique parte a mille. Il pressing scatenato mette subito in crisi le Aquile, in difficoltà nel proporsi in avanti con il loro tipico gioco. Al quarto minuto la prima vibrazione di giornata. Quartulli da destra ne impegna due, il pallone arriva a Boccardi che è letale a girarsi e scaricare in rete il vantaggio. Il bomber di Monopoli, rivitalizzato dal gol che mancava da 3 partite, rischia di segnare un eurogol due minuti più tardi dopo averne saltati due ma è bravo Panunzio a opporsi. Mongelli ha poche occasioni per trovare campo, limitato nelle sue volate da Farina e Quartulli. Al tredicesimo la perla di Giandonato per il 2-0: funambolico gioco di gambe sulla sinistra che manda in crisi Minervini e sinistro secco sul primo palo che sorprende il portiere. Le Aquile iniziano a trovare le misure presentandosi dalle parti di Di Bari oggi protetto da un Roberto Calò oggi in tipologia aliena. L’Olympique spinge a tavoletta, Fumarola in transizione mette al centro per Quartulli che viene anticipato  da Mongelli in scivolata. Il pallone viene toccato con il braccio e gli arbitri assegnano il penalty. Quartulli si fa parare la conclusione da Panunzio ma si fa perdonare dieci secondi dopo quando sul successivo corner si avventa come un rapace segnando il 3-0. Dopo la sfuriata la squadra ostunese inizia a tirare un po il fiato. Il pressing si allenta e le Aquile guadagnano campo. La rapidità di Mongelli crea diversi problemi ma quando il pallone gravita nelle zone coperte da Calò l’epilogo è sempre lo stesso: nulla di fatto. Il centrale ostunese diventa un muro di gomma sul quale le sortite offensive sbattono inesorabilmente. Nella stessa azione riesce a stoppare da solo prima Mongelli e poi Toma. Mister Minervini si gioca subito la carta del portiere in movimento, cercando di sfruttare il trend positivo degli ultimi minuti ma la mossa non paga dando il via allo show di Farina. Il laterale, migliore in campo insieme a Calò, intercetta un passaggio e tira di destro dalla propria area trovando il 4-0. Panunzio ritorna in porta ma capitola immediatamente. Farina, un’iradiddio, recupera palla sul calcio di inizio e lascia partire un missile terra-aria mancino di rara potenza che sfonda la porta. 5-0, ma è ancora presto per far festa. Poco prima della fine del primo tempo si sblocca anche il Molfetta trovando il gol con Ceci.

Nella ripresa l’Olympique sembra ingessata, quasi timorosa di portare a termine il sogno. Il pressing è meno asfissiante, il giro palla quasi nullo. Le Aquile si rendono pericolose sul secondo palo ma non sono efficaci nella concretizzazione. L’indomabile Farina in dribbling fa sedere anche il portiere ma conclude sul palo. Panunzio tiene in vita i suoi bloccando Boccardi e Quartulli. Intorno al quarto d’ora Cirillo sfrutta la momentanea umanità di Calò girandosi perfettamente battendo Di Bari. Due minuti dopo Mongelli porta i suoi sul 5-3 con un bellissimo calcio di punizione. Per cinque minuti tutto sembra tornare in bilico, fino a quando Boccardi da destra si accentra e calcia con il sinistro trovando il 6-3 che squarcia le nubi e fa tornare il sole nel PalaGentile, nuovamente una bolgia. Il 7-3 arriva a sei dal termine ed è la terza gemma di Farina che li manda tutti al bar prima di mettere in rete. Le Aquile rimettono il portiere in movimento ma senza crederci più di tanto. Il Gol di Minervini del 7-4 non può cambiare quello che è scritto nel destino. L’Olympique vince con pieno merito una partita condotta dal primo istante con il piglio di chi non può rimandare l’appuntamento con la storia. Il PalaGentile colmo dell’entusiasmo di chi si sta affacciando a questo sport unito all’incessante,colorato e sincero tifo della curva, piena di amici di una vita meritava questo glorioso epilogo. La serie C1, sfiorata nell’anno di esordio, ora è una realtà inseguita e voluta anche per Mirko Saponaro, anima di questa squadra costretto all’addio per motivi lavorativi. Tutti i ragazzi dedicano a lui questo importante successo. Ora viene il difficile. Tra le tante missioni già brillantemente conseguite dal sodalizio del Presidente Andriola, quella che verrà è sicuramente la più intrigante. Per la prima volta una squadra della Città Bianca sfiderà l’intero panorama regionale del futsal. Ci sarà tempo e modo per organizzare tutto nei minimi dettagli, ma lasciatecelo dire,

Noi C1 siamo, per tutti!

AVANTI OLYMPIQUE

AVANTI OSTUNI

Christian Greco

ASD OLYMPIQUE OSTUNI