Pochi giorni dopo la sconfitta casalinga contro San Severo, la Cestistica Ostuni sta preparando al meglio il prossimo impegno esterno a Bernalda. Una partita fondamentale, da vincere assolutamente per non perdere contatto con la vetta della classifica, e per riscattare prontamente il ko contro la corazzata Allianz: un match, quello contro i gialloneri, recuperato con un miracolo nell’ultimo quarto (da -16 a +3), e perso con la beffa del tiro all’ultimo secondo di Brunetti.
Il giorno dopo la partita, la società di San Severo con un comunicato stampa e coach Piero Coen in un’intervista tv, hanno parlato di “clima ostile al PalaGentile” e di ultimo quarto in cui “non si è giocato a basket ma ad un altro sport, al di là di quanto sportivamente accettabile”. Beppe Vozza non ci sta.
Coach, ha sentito le parole di Coen?
“Ho visto l’intervista in tv e devo dire che si è sfiorato il ridicolo. Ha parlato di clima ostile sin dall’inizio, ma all’arrivo della squadra io personalmente ho salutato calorosamente il suo vice, coach Panizza, con cui lo scorso anno ci sono state tante sfide, anche in finale playoff. Abbiamo chiacchierato a lungo. Poi ho cordialmente salutato anche lui appena entrato in campo”.
Ha parlato di “clima fastidioso” e di giocatori mandati all’ospedale.
“Non capisco cosa può aver visto, non me l’aspettavo soprattutto da un allenatore di esperienza anche a categorie superiori come lui. Quello di Ostuni è un campo caldo ma corretto, come ce ne sono tanti in tutta la Puglia. Le ferite a due suoi giocatori sono scaturite da semplici scontri di gioco, come si può notare anche rivedendo la partita: lo stesso Porfido, dopo lo scontro a rimbalzo con Morena che gli ha procurato la ferita al sopracciglio, è andato subito dal nostro capitano a stringergli la mano accettando le sue scuse. Quindi di che stiamo parlando?
Secondo Coen non era basket, ma un altro sport…
“Ciò che mi ha infastidito dell’intervista è che parlando di scorrettezze da parte dei miei giocatori, manca di rispetto a me e alla nostra squadra. Chi ha visto la partita ha potuto notare che si è trattato di una sfida accesa e spettacolare, anche fisica ma sostanzialmente corretta, tra la squadra favorita per la vittoria finale e noi che vogliamo fare bella figura in questo campionato. Nelle mie fila ho uomini che hanno alle spalle tanti anni di carriera, e che hanno fatto della professionalità e della correttezza la loro bandiera: si è giocato a basket, e sentir affermare il contrario equivale a non voler mettere in risalto i nostri meriti. Dispiace che questa inutile polemica oscuri quella che è stata una bella partita. San Severo è una squadra decisamente forte, che ci ha battuti con merito: io sono contento dei miei ragazzi, che se la sono giocata alla pari contro una delle squadre più forti, se non la più forte del campionato”.
San Severo lamenta anche un’aggressione negli spogliatoi. Si è parlato di “imboscata” da parte di giocatori, staff e dirigenti ostunesi ai danni di un dirigente della Allianz. Ma cosa è successo?
“C’è stato un piccolo battibecco tra me e un dirigente avversario, che mi aveva provocato per tutta la partita. Una scaramuccia di pochi secondi, che è stata subito sedata dai dirigenti della Cestistica presenti, che hanno riaccompagnato i dirigenti avversari nella zona riservata agli ospiti. I giocatori erano negli spogliatoi”.
Quindi l’imboscata, l’aggressione fisica?
“Un’esagerazione. Non è corretto inventarsi cose mai successe, non c’è stato alcun contatto fisico, ma solo una lite di poco conto dovuta al nervosismo di fine partita”.
Quanto accaduto può minare i rapporti tra le due società?
“Lo scorso anno contro la Nuova Alius ci sono state 5 partite, tra regular season e playoff, e mai nessun tipo di problema, anzi, ci eravamo sempre scontrati nel massimo rispetto reciproco e in un clima di sportività. Ma evidentemente, ai nuovi dirigenti di San Severo questa sportività non andava più bene”.