Nella serata di ieri, abbiamo pubblicato la lettera aperta scritta dal consigliere comunale del Nuovo Centro Sinistra Ostunese, Nicola Santoro, indirizzata al nuovo segretario cittadino del Partito Democratico, Silvestro Iaia. Nelle ultime ore è giunta in redazione la lettera aperta di risposta da parte del nuovo segretario cittadino dei democratici
Di seguito la lettera
Caro Nicola.
Ho letto e riletto la tua lettera, con molta attenzione.
Mi fa piacere interloquire con te e con chiunque nei prossimi mesi si porrà l’obiettivo, accompagnandolo, magari, con fatti concreti, di ricostruire un nuovo schieramento politico di “centro sinistra” che sappia proporsi come schieramento che guidi questa nostra amata città.
In verità ho percepito che la tua lettera parta con un sacco di dubbi, anche sulla mia persona, sulla mia capacità e possibilità di rappresentare la tensione del rinnovamento, e poi sfocia nel finale in un augurio e nella previsione che i nostri propositi si possano realizzare.
Nicola, lo so benissimo che non rappresento una novità, sicuramente in senso anagrafico, ma vorrei rappresentarti che la mia riproposizione è stata accompagnata da una serie di consensi e incoraggiamenti, soprattutto dai compagni e dagli amici più giovani. Del resto non si capisce la mia candidatura se non si ha presente che cosa è successo ad Ostuni negli ultimi 3 anni. Aver percepito che c’era uno scollamento fra la riproposizione del centro sinistra così com’era e la città; l’aver sollecitato uno slancio programmatico dell’ultimo periodo dell’Amministrazione Tanzarella; l’aver indicato una strada nuova di dialogo con le forze sociali, i ceti imprenditoriali, i cittadini per il rilancio della città e delle sue peculiarità, sono stati elementi caratterizzanti la mia prima segreteria. E l’aver posto questi temi all’attenzione di tutti mi ha procurato un isolamento e una impotenza voluti e provocati. Ho sentito il dovere, il DOVERE caro Nicola, di ricominciare a percorrere la strada interrotta. E’ vero che qualche amico a poche ore dalla mia elezione mi ha definito “il vecchio che avanza”, con molto cinismo da parte di chi ha concepito il suo impegno amministrativo solo come strumento per risolvere qualche affaruccio di famiglia. Ma non me la sono presa, anche perché c’è stato chi mi ha difeso con puntigliosità, riempendomi di orgoglio. Sai, l’autodifesa è sicuramente opinione di parte, ma quando la difesa strenua e puntigliosa viene da altri è veramente cosa importante.
I Congressi è meglio farli che non farli. Cosa si deve fare per discutere e indicare una direzione ad un Partito o ad un movimento civico, ad un’associazione? Un convegno intorno ad un tavolo di ristorante? O un’esercitazione tautologica in cui c’è la solita autocelebrazione di chi ha sempre comandato?
L’ultimo Congresso del PD ha avuto sicuramente dei limiti. Uno di questi il dividersi sulla opportunità di far cadere subito la Amministrazione in carica, senza capire e spiegarsi che il centro sinistra dell’ultima competizione elettorale non esiste più. Forse non è mai esistito come entità politica definita da un programma e da un sentire comune. Molto spesso nel centro sinistra, quello inteso da te e da me e, per fortuna , inteso da tanti amici, sono confluiti persone e personaggi che hanno dimostrato di non avere “il fisico”, come direbbe un amico caro a te quanto a me, del progressista, del democratico, per concepire il rapporto con la cosa pubblica come servizio (confondendo la differenza fra servizio verso la comunità e il servirsi per i propri interessi). Noi abbiamo cercato di spiegare che il nuovo schieramento di forze moderate, progressiste, democratiche si fonderà sulla adesione ad una visione comune della città, del suo divenire nei prossimi anni; sulla condivisione di un programma che sappia interpretare la giusta strada dello sviluppo economico e sociale, coinvolgendo ampie fasce di cittadini di Ostuni. Non è momento della ordinaria amministrazione. E’ il momento delle scelte radicali e veramente incidenti.
Sono d’accordo che si poteva discutere di più e magari votare di meno. Però al Congresso sono intervenuti decine di amici, i più qualificati, tutti i consiglieri comunali, molti giovani. Il dibattito è stato ampio e convergente nell’individuare i temi che devono caratterizzare il Partito nei prossimi mesi.
La mia segreteria si pone l’obiettivo, anche, di preparare una nuova classe dirigente per l’amministrazione della città. Ci sono tutti i presupposti perché questo avvenga. E fra i presupposti c’è anche il consenso fra la gente, nella città.
Ha preso pochi voti il PD nella scorsa tornata elettorale? Sicuramente c’è una differenza fra voto alle Europee e voto alle comunali. Ma sappiamo che si paga lo scotto di tante liste civiche, che non eravamo vincenti nella mente delle persone, che si respirava l’aria della sconfitta. Il PD ha retto bene, secondo me, e farà ancora meglio se saprà affermarsi come Partito autonomo e capace di coagulare il consenso delle europee, se saprà confermarsi come partito che dispone di una classe dirigente giovane, preparata e popolare. Lavoreremo per questo.
Caro Nicola, posso affermare che il centro sinistra ostunese ha bisogno del Nicola Santoro di questi ultimi tempi che non cede di un centimetro, che non si arrende all’idea della divisione, che vuole costruire il centro sinistra del domani. Ma anche tu non considerare il PD in libera uscita, il quale prima o poi “torna a casa”. Non è così e non sarà mai più così. Il PD è partito del centro sinistra e va rispettato nelle sue dinamiche e nella sua complessità. Io credo di poter fare sintesi di tale complessità. Ma alcune cose non farò più: stare, per esempio, zitto di fronte ai continui tentativi di delegittimazione del PD, della sua Segreteria, della sua classe dirigente. Siamo gelosi della nostra autonomia e questa volta non cederemo alle provocazioni. Per fortuna la lezione l’hanno imparata anche coloro che facevano finta di non vedere. Mi ha detto uno nostro illustre rappresentante: “non meriteresti di fare il segretario dopo i danni che hai fatto con le tue dimissioni , ma sono contento che tu lo faccia perché il PD ha bisogno di affermare una sua identità”. Non è questo, Nicola, un motivo valido per riprovarci?
Nessun compagno socialista è intervenuto al nostro Congresso. Nemmeno tu. Sarebbe stato utile un confronto più diretto; non a posteriori. Avete deciso di fare così, perché ormai non c’è più niente da fare? O perché ritenete in coscienza che grossi errori ci siano stati dalla vostra parte ed oggi è difficile ammetterli in pubblico e nel confronto?
Io penso che c’è una certa rassegnazione, tranne che per te, e lo stupido orgoglio di chi fa fatica ad ammettere gli errori. Pazienza! Ma tu che puoi, tu che trovi udienza facilmente con tutti, indica la strada dell’autocritica. E’ dolorosa, ma fa anche bene. Anzi alcune volte è necessaria.
E anche tu, che hai l’ingrato compito di tenere insieme uomini e forze ormai così distanti, pensa ogni tanto all’errore di aver accettato una candidatura contro tutto e contro tutti; all’errore di aver accettato l’esito di primarie nelle quali ruolo preminente l’ha ricoperto chi si è fatto strumentalizzare e si è inventato il civismo dell’ultima ora, pur di togliere consenso al candidato del PD. E’ vero che gli errori degli altri sono riposti nella sacca che riusciamo a vedere avanti a noi, ma fidati di chi ti stima e ti indica gli errori riposti nella sacca che è riposta dietro le spalle. Non sempre quello che più facilmente riusciamo a vedere è la cosa giusta. Molte volte inganna. E l’inganno si svela nel confronto con gli altri. Un confronto vero nel quale non esistono verità preconcette, ma le verità sono solo quelle che trovano riscontro nella realtà. E oggi la realtà è che ad Ostuni governa un’Amministrazione di Centro Destra e noi abbiamo bruciato 20 di governo di centro sinistra per colpa di egoismi e false verità.
Con stima e affetto Silvestro Iaia