A pochi giorni delle dichiarazioni rese dall’ATI Gial Plast / Bianco al Quotidiano di Puglia, edizione del 01.11.2015, sento il dovere di intervenire sul tema relativo al Servizio di Igiene Ambientale del Comune di Ostuni.
Il Servizio di Igiene Ambientale, per sua natura e per il peso specifico attribuito allo stesso, si posiziona tra i temi caldi di questa Amministrazione: non a caso il valore economico di questa attività pesa circa 1/5 (7 milioni di Euro) di tutto il bilancio del Comune di Ostuni. Già questo, da solo, basterebbe a sostenere il ruolo preponderante del Servizio di Igiene Ambientale ed a giustificare l’attenzione e la dedizione che hanno caratterizzato il lavoro di tutta l’Amministrazione Comunale, del Sindaco e dello scrivente.
Esplicitate queste doverose premesse, occorre ribadire un aspetto più volte trascurato: il Servizio di Igiene Ambientale del Comune di Ostuni è stato affidato all’ATI Gial Plast / Bianco all’esito di una regolare procedura di gara ad evidenza pubblica indetta dal Comune di Ostuni.
Come in ogni procedura di gara i requisiti dei partecipanti, gli importi a base di gara ed i servizi da rendere erano identificati nella “documentazione di gara” accettata appieno ed esplicitamente dall’ATI Gial Plast / Bianco. Tra la documentazione di gara ha un ruolo decisivo il Capitolato Speciale d’Appalto, che disciplina la tipologia dei servizi, gli obblighi e gli oneri in capo all’Appaltatore e le eventuali penalità scaturenti da inadempimenti. Il Capitolato Speciale d’Appalto (cfr. art. 21) richiamava il Piano Industriale che costituiva “…riferimento strumentale utile per l’elaborazione della proposta tecnica, ma (ndr: il Piano Industriale) non è definitivo nè esaustivo rispetto ai servizi da erogare, al loro livello ed alle modalità di effettuazione. Questi dovranno essere indicati dalla ditta appaltatrice, in maniera esaustiva, nella propria offerta tecnica…”. In sintesi, dunque, il Piano Industriale costituiva un mero canovaccio di larga massima sulla base del quale l’ATI Gial Plast / Bianco ha redatto la propria offerta tecnica. Orbene l’ATI Gial Plast / Bianco ai fini della partecipazione alla gara ha fatto proprio il Piano Industriale integrandolo nella propria offerte tecnica arrivando anzi ad impegnarsi a raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 70%, migliorando quindi il target indicato dal Comune pari al 65%. E’ evidente che parlare, allo stato attuale, di “Piano Industriale carente” equivale da parte dell’Amministrazione Comunale a stigmatizzare alcune carenze dell’offerta tecnica di gara redatta dall’ATI Gial Plast / Bianco per l’esecuzione dei servizi.
Già in fase di avvio del servizio (2012) e per la quasi totalità dell’erogazione dello stesso l’ATI Gial Plast / Bianco ha effettuato delle modifiche sostanziali rispetto a quanto indicato nella documentazione di gara (di cui dirò meglio dopo) ma tali “rimodulazioni” delle prestazioni sono sempre avvenute senza l’adozione di alcuna delle procedure previste dalla normativa vigente: non è mai stata formulata dai soggetti preposti alcuna perizia di variante che, conseguentemente, non è mai stata adottata, né si è mai provveduto alla trasmissione delle varianti “attuate di fatto” all’Autorità Nazionale Anticorruzione come previsto dall’art. 37 della Legge 114/2014.
Sin dal mio insediamento ho dato atti di indirizzo volti a ricondurre le prestazioni nell’alveo del contratto, a non stravolgere le pattuizioni contrattuali e a verificare il corretto adempimento degli obblighi. Peraltro all’esito di specifica richiesta di redazione di un quadro sinottico di confronto tra obbligazioni assunte e prestazioni rese (medesima richiesta è stata avanzata anche dalla “V Commissione Consiliare Ambiente”) è emerso un quadro preoccupante:
- minore utilizzo di personale rispetto a quanto contrattualmente previsto (per il solo 2014 tale minore utilizzo è stato provvisoriamente contabilizzato dal Direttore dell’Esecuzione del Contratto in € 237.000,00, lascio a chi legge la proiezione del dato a 5 anni…);
- minori investimenti per acquisto di macchinari e attrezzature quali mezzi furgonati, cassoni scarrabili, autospurgo e compostatori dinamici;
- mancato trasferimento a titolo oneroso per € 152.000,00 dei mezzi di proprietà del Comune di Ostuni all’ATI Gial Plast / Bianco;
- mancata esecuzione di lavori di adeguamento del Centro Comunale di Raccolta per € 80.000,00;
- mancata attivazione del sistema di incentivazione delle raccolte differenziate;
- mancata attivazione dello “sviluppo azioni di scambio” attraverso la realizzazione della giornata annuale dello “scambio dei beni non più usati singolarmente”;
- mancata messa in funzione degli 8 Green Box previsti per la raccolta scarti di giardinaggio;
- mancata trattenuta dei corrispettivi da decurtare all’appaltatore per il mancato raggiungimento degli obiettivi di R.D. (dato stimato da recuperare al 31/08/2015 pari a € 140.000,00);
- mancato e/o insufficiente spazzamento stradale;
- mancato e/o insufficiente lavaggio delle strade;
- mancato e/o insufficiente lavaggio dei carrellati;
- mancata e/o insufficiente erogazione dei servizi in ambito extra urbano.
Tutte le attività sino ad oggi non effettuate sono comunque remunerate dal Comune di Ostuni all’ATI Gial Plast / Bianco con le risorse economiche che rinvengono dalla TA.RI..
È del tutto evidente che l’atteggiamento dell’ATI Gial Plast / Bianco è la REAZIONE di chi sino ad oggi ha prestato la propria attività “quasi in autonomia” e che improvvisamente si trova a dover rendere conto di quanto offerto in sede di gara e quanto effettivamente realizzato. Il sintomo dell’intolleranza alle forme di controllo è evidente se si legge il comunicato stampa odierno con il quale l’ATI Gial Plast / Bianco comunica alla cittadinanza che da domani 05/11 non accetterà l’indifferenziato né al Centro Comunale di Raccolta né al CAM (Centro Ambientale Mobile). Ebbene l’ordinanza del TAR, con la quale è stata provvisoriamente sospesa la possibilità di conferire l’indifferenziato al Centro Comunale di Raccolta, non riguarda assolutamente il conferimento al CAM. Tale ulteriore restrizione, arbitrariamente stabilita dall’ATI Gial Plast / Bianco, è stata comunque superata con un’ulteriore ordinanza odierna del Sindaco che consente il conferimento dell’indifferenziato almeno al CAM.
Il comportamento tenuto in quest’ultima vicenda dall’ATI Gial Past / Bianco, alla quale probabilmente non possono neanche essere esclusivamente attribuite tutte le carenze che hanno determinato gli evidenti inadempimenti contrattuali, conferma la difficoltà di istaurare un dialogo sereno e costruttivo, nell’esclusivo interesse della qualità del servizio e della cittadinanza, tra Stazione Appaltante e Impresa Affidataria; di fondo è evidente la difficoltà per l’’Impresa Affidataria di riconoscere la diversa natura e peculiarità dei soggetti in campo arrogandosi, forse per uso acquisiti e continuato nel tempo, il diritto di operare scelte che attengono alla sfera di determinazioni che può assumere esclusivamente la stazione appaltante e non già l’impresa affidataria.
Questa città, gli amministratori di questa città, hanno dimostrato – anche in un recente passato – di non accettare imposizioni da parte di nessuno (specie se contrarie a norme imperative di legge) e che tutto ciò che avviene in modo non coerente alle leggi viene con forza respinto e contrastato.
Forse qualcuno non tiene nel dovuto conto una cosa importante: il centro storico della Citta di Ostuni è circondato da MURA BIANCHE. Per noi ostunesi quelle mura bianche rappresentano un doppio valore. Il bianco è il colore della purezza, le mura rappresentano la capacità di difendere la città di Ostuni. Ebbene, con purezza e onore vogliamo continuare a difendere gli interessi della città da chi ritiene di utilizzare la forza per imporre i propri interessi.
Comunicato Stampa Assessore ing. Gaetano Nacci
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