Lo scopo della presente lettera aperta è quello di fare chiarezza per evitare qualsiasi speculazione politico/elettoralistica sulla pelle di quanti a vario titolo, vuoi proprietari di suoli ancora da edificare, vuoi proprietari di case uso ufficio adibite abusivamente ad abitazione già soggetti a verifiche, vuoi infine proprietari di immobili ad uso ufficio ancora sconosciuti alle verifiche stesse, hanno investito in un sogno la prima casa, che ben presto si è trasformato in un incubo.
Non è il momento di attribuire le colpe, che andrebbero equamente distribuite tra tutte le parti in causa, dalle amministrazioni succedutesi che hanno permesso tali abusi, a coloro che per motivi di lucro hanno tradito false promesse di facili condoni o cambi di destinazioni d’uso,agli stessi incauti acquirenti che erano a conoscenza dei problemi ai quali si andava incontro; credo invece sia il momento di unire gli sforzi per trovare una soluzione al problema.
Quale soluzione possibile? Di certo non la misera variante approvata in consiglio comunale che tiene conto di una probabile sanatoria solo per una esigua parte di coloro che hanno investito nella zona , vale a dire gli ormai famosi 81, tesi perorata dal Sindaco ed approvata senza il voto delle opposizioni, poiché lascia fuori circa altre 120 famiglie e tutti coloro che posseggono un lotto approvato ma non utilizzato ai fini previsti dalla zona stessa, vale a dire a connotazione artigianale.
Siamo invece convinti assertori che la strada da perseguire può essere solo un Piano di Recupero della intera zona, senza tralasciare nessuno, così come nella proposta di legge regionale portata a conoscenza del predetto Consiglio comunale dal consigliere ing. Vincenzo Pomes, sicuramente frutto del lavoro politico in seno al Consiglio Regionale del nostro rappresentante locale Giovanni Epifani.
Ora non so per quale motivo il Sindaco nella stessa seduta abbia dato poco peso a tale proposta, forse perché proveniente dall’amico/avversario? Questo non ci interessa, a noi interessa risolvere globalmente il problema della zona artigianale, essendo divenuta reale emergenza sociale che questa amministrazione uscente vorrebbe cavalcare solo a fini elettorali.
Agli amici della Zona Artigianale, se mi permettono un consiglio, vorrei suggerire di rimanere uniti pretendendo azioni chiare esigibili subito e che coinvolgano tutta la zona e gli aventi causa, come la proposta di legge sopra citata; qualsiasi promessa che non faccia seguito ad azioni concrete,immediate e consequenziali, rimarrà la solita promessa che si volatilizzerà subito dopo il voto delle elezioni amministrative del prossimo 25 maggio.
Gianfranco Coppola