Rafforzare il progetto civico e costruire una coalizione nuova, partendo, anche, da esperienze politiche diverse: questo il doppio obiettivo lanciato nel corso della prima riunione politica, alla presenza anche di esponenti politici, che nel 2014, stavano con il centrodestra.
«Nessuno di noi è sul mercato. Stiamo lavorando per creare un blocco sociale che punti a governare la città. Giovani e donne saranno i protagonisti». Non anticipa nulla sua possibile candidatura a sindaco. Non chiude definitivamente le porte a nessuno dei suoi ex alleati, Pd compreso: a prevalere è la linea del dialogo in questa fase per l’ex primo cittadino Domenico Tanzarella, che nel corso di un’ assemblea ufficializza la nascita di un coordinamento politico per le amministrative del 2019.
Otto le liste civiche che hanno confermato l’adesione al progetto: Ostuni Che Lavora, Progetto Città, Partito Socialista, Udc, Liberal, Tanzarella per Ostuni, Scelta Sociale, ed il nuovo gruppo che sarà ufficializzato nelle prossime ore formato da Giovanni Fedele, Antonio Molentino e Rocco Colucci. Un delegato per lista farà parte del coordinamento che andrà a trattare con gli altri partiti. «Avvieremo ogni trattativa, con tutti, senza pregiudizi di natura politica e personale».
Rafforzare il progetto civico e costruire una coalizione nuova, partendo, anche, da esperienze politiche diverse: questo il doppio obiettivo lanciato nel corso della prima riunione politica, alla presenza anche di esponenti politici, che nel 2014, stavano con il centrodestra. «Quello che vogliamo lanciare è un blocco sociale per rappresentare al meglio la città percependo i bisogni reali di questa comunità, aprendoci a società civile e associazioni. Più che una collocazione di carattere geografica, o con le etichette dei partiti, il nostro progetto sarà- dichiara Tanzarella- una condivisione di principi e valori. Un movimento civico e inclusivo aperto a tutti, con competenze e professionalità. Ognuno deve cedere quote della propria sovranità individuale e politica alla sovranità collettiva, per evitare confusioni e incertezze, mancanza di stabilità e concretezza. Situazioni queste che devono essere bandite dal nostro progetto per governare la città».
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