Conferenza stampa di bilancio per Domenico Tanzarella dopo la sconfitta nel ballottaggio di domenica scorsa 9 giugno 2019.
Qui la video intervista
«Io con il Pd di Ostuni ed i loro squallidi giochetti ho chiuso. Basta». La rabbia per la sconfitta. L’amarezza per una vittoria sfuggita di mano per poco più di 600 voti. La definitiva chiusura ad ogni possibile progetto di ricostruzione di un centrosinistra nella Città Bianca. Domenico Tanzarella analizza il risultato del ballottaggio, che ha determinato l’elezione a nuovo sindaco di Ostuni di Guglielmo Cavallo, assumendosi in parte le responsabilità del mancato successo, ma indicando nel Pd, ed in particolare nel loro presunto voto dirottato al centrodestra, una delle ulteriori cause.
«Il Pd di Ostuni, fatto da quelli che lo rappresentano, con me non deve avere più a che fare. Io non posso essere buono solo per sostenere Emiliano, o l’ elezione in consiglio regionale di qualcuno, o recentemente Riccardo Rossi alla provincia, e poi – attacca Tanzarella- essere equiparato da loro, al candidato della Lega e di Fratelli D’Italia, e del centrodestra in generale. Solo due al massimo tre elementi, tra cui Agostino Buongiorno, nel corso del ballottaggio hanno invitato a votare me. Sul resto di chi comanda il partito a Ostuni, è chiaro il contrario ed il sostegno al mio avversario». Il rappresentante dell’area socialista, chiama in causa anche altre figure all’interno del Pd, non solo locale. «I vertici provinciali e regionali- attacca Tanzarella- hanno fatto sempre finta di niente. Da me sollecitati, anche nel corso delle ultime elezioni provinciali, perché sapevo come sarebbe andata a finire, hanno ignorato la vicenda. Sono anche venuti alle riunioni mettendo il timbro al modo di fare politica suicida del Pd di Ostuni, che evidentemente ha a cuore esclusivamente le sorti personali di qualche loro rappresentante, e non il governo della città , e la crescita del centrosinistra. Continuassero a vagare a vuoto: ormai non li seguirà più nessuno».
Non mancano gli elementi di autocritica, da parte di Domenico Tanzarella nella sua analisi del voto. «Parto dal presupposto che i cittadini hanno sempre ragione: la vittoria di Cavallo è legittima. Mi rimprovero, di non essere riuscito a dare le giuste motivazioni e l’organizzazione nella fase finale: sarebbero bastati 300 voti per vincere e dimostrare- continua l’ex sindaco- di essere in grado di realizzare il nostro progetto. Questo è il rammarico maggiore».
Nel corso della conferenza, alla presenza anche dei sei consiglieri comunali che lo affiancheranno all’opposizione, nella prossima assise cittadina, Tanzarella ha confermato la volontà di proseguire con lo stesso gruppo e movimenti protagonisti della sua coalizione. «Non possiamo tirarci indietro, anche perché abbiamo prossime scadenze elettorali. Chi ha consegnato la città ai nostri avversari politici (il riferimento al Pd), si sta organizzando ed è pronto a candidarsi per le regionali dell’anno prossimo. E’ bene che lo sappiano: anche noi – spiega Tanzarella- siamo pronti. Anche con più determinazione». Poi lo sfogo per gli attacchi a livello personale ricevuti durante le fasi più critiche della campagna elettorale. «La mia persona è lontana dall’immagine del rais o despota che hanno voluto far credere. Non consentirò più a nessuno di calunniarmi: sono una persona onesta, come testimonia l’affetto di questo gruppo e delle decine di collaboratori che mi hanno sempre affiancato. Trovassero- conclude Domenico Tanzarella- altri argomenti seri per parlare di me».
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