Antonella Palmisano

“Mi trovo nuovamente a rispondere ad un candidato del centro-sinistra ad Ostuni in tema di autonomia differenziata, dopo che la scorsa settimana avevo puntualmente risposto allโ€™ex deputata pentastellata Valentina Palmisano, oggi candidata al consiglio comunale nelle fila del M5S. Questa volta rispondo a Luca Dellโ€™Atti della lista โ€œCivicamenteโ€, a sostegno anche lui del candidato sindaco Angelo Pomes.”

“Scrive Dellโ€™Atti che io minimizzo la portata del tema e che addirittura ho cercato di farne apologia. Davvero sconcertante. Il centrosinistra ostunese, se fosse dotato di una buona dose di onestร  intellettuale, porterebbe il ddl Calderoli sul tavolo del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (di centrosinistra anche lui), e non a me, che sono una candidata sindaco e che in materia di autonomia differenziata non avrei โ€“ al pari di Angelo Pomes โ€“ alcun potere di natura ordinamentale se non limitatamente ad eventuali e future funzioni che una legge dello Stato, se approvata, volesse eventualmente conferire ai sindaci ai sensi dellโ€™articolo 6, primo comma, del ddl medesimo: โ€œLe funzioni amministrative trasferite alla Regione in attuazione dellโ€™articolo 116, terzo comma, della Costituzione possono essere attribuite, nel rispetto del principio di leale collaborazione, a Comuni, Province e Cittร  metropolitane dalla medesima Regione, in conformitร  allโ€™articolo 118 della Costituzione, contestualmente alle relative risorse umane, strumentali e finanziarieโ€.”

“Parliamo dunque, al momento, di un semplice disegno di legge, ma il centrosinistra ostunese โ€“ privo di argomenti – prova a tirarmi pretestuosamente in ballo su una questione che sarร  forse un domani (qualora il ddl diventasse legge) di competenza dei presidenti delle Regioni, di concerto col Governo, e non dei sindaci, se non nei limiti di quanto previsto dallโ€™art. 6 del ddl sopra richiamato.”

“Fatto sta che non voglio sottrarmi al confronto (anche se del tutto pretestuoso da parte del centrosinistra) e pertanto proverรฒ con questo articolo a rispondere nel merito anche al candidato consigliere Dellโ€™Atti.”

“Il disegno di legge Calderoli, come ho CORRETTAMENTE scritto nella mia prima risposta a Valentina Palmisano, dร  attuazione allโ€™art. 116, terzo comma, della Costituzione, norma modificata nella XIIIa Legislatura esclusivamente dal centrosinistra (Legge costituzionale n. 3/2001). Non รจ un caso infatti che lโ€™art. 1, comma 2, del disegno di legge Calderoli richiami espressamente โ€“ nelle FINALITAโ€™ del ddl medesimo โ€“ proprio il terzo comma dellโ€™art. 116 della Costituzione. Riporto qui di seguito tale esplicito richiamo contenuto nel ddl Calderoli: โ€œLโ€™attribuzione di funzioni relative alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, relative a materie o ambiti di materie riferibili ai diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, รจ consentita subordinatamente alla determinazione, nella normativa vigente alla data di entrata in vigore della presente legge o sulla base della procedura di cui allโ€™articolo 3, dei relativi livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione [โ€ฆ]โ€.”

“Eโ€™ evidente, pertanto, che la FINALITAโ€™ del ddl sia quella di garantire i diritti civili e sociali โ€“ nelle materie costituzionalmente delineate in merito a questo argomento โ€“ su tutto il territorio nazionale e tenuto conto dei livelli essenziali delle prestazioni medesime (Lep). Ma non solo. Continua il secondo comma dellโ€™art. 1 del ddl Calderoli: โ€œTali livelli indicano la soglia costituzionalmente necessaria e costituiscono il nucleo invalicabile per rendere effettivi tali diritti e per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale, per assicurare uno svolgimento leale e trasparente dei rapporti finanziari fra lo Stato e le autonomie territoriali, per favorire un’equa ed efficiente allocazione delle risorse e il pieno superamento dei divari territoriali nel godimento delle prestazioni inerenti ai diritti civili e socialiโ€.”

“In altre parole, leggendo il ddl, i cosiddetti livelli essenziali devono costituire โ€œnucleo invalicabile per rendere effettivi tali diritti e per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentaleโ€.”

“Ciรฒ detto, le osservazioni di Dellโ€™Atti nei miei confronti sono davvero pretestuose, tanto รจ vero che il Dellโ€™Atti stesso provoca ulteriormente scrivendo: โ€œEโ€™ la solita solfa veteroleghista: le regioni che producono di piรน non devono piรน trasferire alle altre il maggior residuo fiscale per perequare il divario giร  esistente, ma trattenerlo sul proprio territorioโ€. Prima di contestare a me di minimizzare la portata del tema, Dellโ€™Atti avrebbe potuto leggere lโ€™art. 9, primo comma, del ddl Calderoli: โ€œAi fini della promozione dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietร  sociale, della rimozione degli squilibri economici e sociali e del perseguimento delle ulteriori finalitร  di cui allโ€™articolo 119, quinto comma, della Costituzione, anche nei territori delle Regioni che non concludono le intese, lo Stato, in attuazione dellโ€™articolo 119, commi terzo e quinto, della Costituzione, promuove lโ€™esercizio effettivo dei diritti civili e sociali che devono essere garantiti dallo Stato, dalle amministrazioni regionali e locali nell’esercizio delle funzioni riconducibili ai livelli essenziali delle prestazioni o alle funzioni fondamentali di cui all’articolo 117, secondo comma, lettere m) e p), della Costituzione [โ€ฆ]โ€.”

“Non intendo andare oltre nellโ€™argomentazione del ddl sia per ragioni pratiche legate allo spazio a disposizione in un articolo di giornale, sia per questioni di tempo a mia disposizione. Spero di essere stata esaustiva. Resto in attesa, da giurista, di commentare una legge dello Stato e non un ddl al momento approvato solo in Consiglio dei ministri e non da entrambe le Camere. Alle argomentazioni pretestuose non intendo rispondere piรน. Concludo la querelle con lโ€™insegnamento del Manzoni: โ€œIl linguaggio รจ stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicendaโ€.”