Dopo una vita intensa, travagliata, affrontata col piglio delle Donne con la D maiuscola, Ileana è uscita da una scena che l’ha vista protagonista: ha recitato sotto la direzione dei grandi registi italiani degli anni Settanta e Ottanta, da Lina Wertmüller (La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia, 1977) a Pasquale Festa Campanile (Il corpo della ragassa, 1979), passando per Aristide Massaccesi, ovvero Joe D’Amato (Il piacere, Voglia di guardare, Lussuria e l’Alcova), ha marchiato con la sua tormentatissima bellezza la storia della commedia sexy all’italiana, s’è inabissata nella prima pornografia made in Italy (con partner quali Rocco Siffredi e registi quali Giorgio Grand), ha estasiato tra il 1976 e il 1977 voyeur carbonari e incalliti adolescenti dell’Italia cattopuritana con apparizioni su Playboy e Playmen, ha attraversato a piedi l’inferno dell’alienazione della cocaina e dell’eroina, è stata ospite di carceri e trasmissioni Rai, di comunità (di cui è stata anche operatrice volontaria, cioè angelo) e di salotti, di ospedali e di convegni senza mai cambiare faccia, guardando dritto il mondo e i suoi strani abitanti col nero appuntito di occhi infiniti.
Angela Anglani