Con la prima domenica di luglio si apre il calendario estivo delle festività mariane per la città di Ostuni, domani 7 luglio la Madonna della Stella.
Dopo la festa della Madonna della Nova celebrata subito dopo Pasqua, la Madonna dei Fiori, festeggiata nel maggio scorso, la città ed i suoi fedeli si preparano a vivere le celebrazioni in onore della Madonna della Stella, la prima festività mariana dell’estate ostunese.
Come ogni anno la confraternita che porta il nome della Vergine Maria della Stella, ha organizzato un programma prettamente religioso e civile per la prima domenica di luglio. Il giorno dei festeggiamenti (domenica 7 luglio 2018), presso la chiesa di viale Oronzo Quaranta si svolgeranno tre funzioni religiose alle 7.00, alle 9.00, ultima alle ore 10.30.
Alle 19.00 si svolgerà la processione per le via del centro storico della Città Bianca, dove sfilerà il simulacro della Madonna, un momento suggestivo anche per i turisti che visitano Ostuni. Al rientro della processione, intorno alle 22.00, ci sarà un momento musicale, con il gruppo folk “La Stella”, che prende il nome proprio dall’ex parrocchia del centro storico. Lo spettacolo si svolgerà sul palco allestito in Viale Oronzo Quaranta. Oltre al gruppo folk fondato dal compianto Mons. Elio Antelmi, ci sarà l’esibizione di un duo a cura di Antonella Cavallo. A seguire alle 22.30 lo spettacolo dei fuochi pirotecnici a cura della ditta PiroSud di Armando Truppa di Latiano.
La chiesa della Madonna della Stella
La chiesa si trova a ridosso della cinta muraria di Ostuni. L’edificio sacro fu costruito su una precedente cappella intitolata a Santa Maria della Porticella. L’appellativo porticella deriva dalla presenza un tempo di un porticina risalente al periodo angioino e che permetteva l’accesso all’interno del borgo. Sul muro di questa porticina era scavata una nicchia con un immagine miracolosa della Madonna. Infatti si racconta che per circa un mese, ogni giorno una povera vedova, madre di tre figlie, si recava presso questa nicchia per prendersene cura. In cambio di questa venerazione la povera vedova trovava puntualmente una pagnotta e una moneta. Ben presto si diffuse la voce nel borgo e fu così che la nicchia divenne meta di pellegrinaggio. Il passo per la costruzione di una chiesetta, degna dimora dell’immagine miracolosa, fu breve grazie al denaro proveniente dalle elemosine e dai lasciti per le grazie ricevute.