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Riportiamo qui di seguito la recensione del prof. Ettore Catalano, già ordinario di letteratura italiana all’Università del Salento, al nuovo libro dell’avv. Giuseppe Palma: “La Rivoluzione francese. Storia, legislazione e processi”:

Il saggio di Giuseppe Palma, apprezzato penalista a Milano di origini ostunesi, studioso di diritto costituzionale, ma anche poeta e critico letterario,”La Rivoluzione francese. Storia, legislazione e processi”, ripubblicato ora e ampliato (ottobre 2022) dopo l’edizione 2013, tiene fede a titolo e sottotitolo e si raccomanda per la brillante accuratezza del racconto storico, esposto in modi lontani dalla spesso algida convenzione degli studi storici e, soprattutto, come dirò, per la sapienza dello sguardo giuridico con cui Palma analizza legislazione e resoconti processuali legati ad un evento chiave della storia moderna, sottolineando, anche, l’eredità di quella cultura illuministica senza cui, forse, quella rivoluzione avrebbe perso nerbo e spessore culturale fondativo. Palma segue con precisione le differenti fasi della rivoluzione francese, partendo dall’iniziale protagonismo di Mirabeau e Sieyès, i quali, facendosi interpreti delle inascoltate esigenze del Terzo Stato, tentarono di salvare anche l’istituto monarchico, trasformandolo da assoluto in costituzionale (la fondamentale Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789, la legge di abolizione dei privilegi e la Costituzione del 1991).

Successivamente, la rivoluzione prese altre vie più violente e intransigenti, con l’avvento di personaggi come Marat, Danton, Robespierre e Saint-Just: la fuga di Varennes, l’eccidio del Campo di Marte, la dichiarazione di guerra contro la Francia da parte delle potenze europee assolutiste, segnarono insieme la fine della monarchia con l’esecuzione di Luigi XVI e della regina Maria Antonietta e poi l’infuriare del Terrore che giunse successivamente a “divorare” gli stessi uomini che quella svolta rivoluzionaria avevano voluto e costruito, aprendo infine la strada al cesarismo napoleonico. Trovo molto interessanti e significative le pagine dedicate ai processi più celebri (quelli a Luigi XVI, alla regina e a Danton), ripercorsi con sapienza giuridica, da cui emergono alcune importanti concetti (l’eliminazione dell’avversario politico per via giudiziaria, la terrificante “Legge dei Sospetti” del 17 settembre 1793 che svolgeva l’aberrante principio dell’inversione dell’onere della prova) che stanno a sottolineare non solo l’attenzione di Giuseppe Palma per le forme giuridiche ma forse, anche, il tentativo di vedere la “lunga durata” di quelle distorsioni perfino nelle lotte politiche del nostro presente. Un libro che si legge anche per​ l’Appendice giuridica e le frequenti citazioni della migliore critica storica con cui Palma ha stabilito un fecondo rapporto di consultazione, in autonomia di conclusioni.

Prof. Ettore CATALANO, Università del Salento.