L’emozione al passaggio dei cavalieri. La tradizione che si rinnova. La sacralità del momento religioso, con la devozione al santo patrono della città, che oltrepassa i confini della comunità emozionando anche i tanti turisti ammaliati dall’unicità della venerazione ostunese a Sant’Oronzo, simboleggiata nella sua massima espressione dalla statua del santo scortata dai cavalieri a cavallo.
E’ stato un giorno di festa condiviso sin dalle prime ore dell’alba, quello che si è vissuto ieri ad Ostuni: dalle celebrazioni al santuario sui colli, alla partecipata Santa Messa nella basilica minore Concattedrale, fino all’attesa cavalcata, per le maggiori strade cittadine, dopo la partenza dal centro storico. Culto, tradizione e storia, come in ogni edizione, hanno creato un’atmosfera suggestiva, dove alla profonda fede e devozione dei cittadini ostunesi, si è unita alla meraviglia e la curiosità dei tanti turisti, affascinati dall’incantevole scenografia.
Alla comunità locale durante l’omelia nella celebrazione delle 10:30 si è rivolto l’arcivescovo della diocesi di Brindisi e Ostuni Mons. Domenico Caliandro, che ha ricordato come Sant’Oronzo sia stato una «figura di primo piano, in Salento, nei tempi antichi, nell’evangelizzazione cristiana». Don Giovanni Apolinnare, vicario foraneo per la Città bianca durante il suo intervento, indirizzandosi ai cavalieri, ha fatto loro un’esortazione ed un invito religioso ad amare quella che deve essere considerata una «tradizione con la T maiuscola, non il semplice folklore del momento, ma una devozione legata alla figura di questo Santo». A partecipare alla santa messa ieri mattina, nel coro vicariale come solista, il vicedirettore del coro della diocesi di Roma Gianni Proietti: una presenza, la sua, molto apprezzata dai fedeli che hanno partecipato e seguito la funzione religiosa, nella Concattedrale, in onore di Sant’Oronzo.
Nel pomeriggio, poi, l’attesa processione con i 38 cavalli, addobbati per l’occasione. Presenti autorità civili e religiose. Un appuntamento antichissimo, quello della cavalcata di Sant’Oronzo: protettore della città dalla seconda metà del XVII, la storia attribuisce a Sant’ Oronzo il risparmio dalla peste in quel periodo storico. L’attuale configurazione della cavalcata, invece, ebbe iniziò nel 1794. Da allora ogni anno decine di famiglie lavorano quasi per un intero anno per realizzare i vestiti e gli addobbi per i cavalli ed i cavalieri che scortano la statua del santo, il 26 di agosto.
Quest’anno le due novità importanti, con la presenza di rappresentanti della cavalcata ostunese, a Turi ed a Lecce, le altre due città pugliesi che festeggiano Sant’Oronzo. Nel piccolo centro barese c’è stata la venerazione delle reliquie del santo giunte dalla Croazia, nel capoluogo salentino, invece, i cavalieri della Città bianca hanno aperto i festeggiamenti. Festa che ad Ostuni si concluderà questa sera con il concerto gratuito, in piazza della Libertà, del cantante siciliano Mario Venuti, alle 21.
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