Cinque in pochi giorni. Un ritrovamento dopo l’altro a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro. Strage di tartarughe nel litorale di Ostuni. Dalle più suggestive spiagge di Rosa Marina fino al Pilone: stesse tristi scene, con le carcasse dei rettili spinte dalla forza del mare fino alla riva. Anche in questi ultimi casi, sono , comunque in corso ulteriori verifiche, le tartarughe ritrovate dovrebbero appartenere alla specie “Caretta Caretta”. A rinvenire le carcasse degli animali le “Guardie per l’ambiente “ di Ostuni, durante normali controlli all’interno della costa ostunese in questo periodo invernale. Le fasi di recupero delle carcasse sono state coordinate dal personale veterinario dell’Asl di Brindisi. Alcune presentavano grosse ferite, e nella maggior parte dei casi le tartarughe sono state ritrovate in stato di decomposizione. Come dichiarato da diversi esperti del settore la tartaruga marina “Caretta caretta” è un esemplare seriamente a rischio in tutto il Mediterraneo e pertanto protetto da leggi comunitarie. Tutto ciò non basta però, per preservarlo: le angoscianti scoperte degli ultimi giorni, che si aggiungono alle tante dei mesi scorsi, infatti, confermano come i decessi in parecchie circostanze avvengano a causa dei comportamenti umani: avvelenamento o annegamento alcune delle cause, con le tartarughe che vagano, ormai morte per diversi mesi nel mare, per poi essere spinte dalle mareggiate fino alla riva. Anche la città bianca, così, non è stata risparmiata da queste tristi ritrovamenti: le spiagge di Rosa Marina, dove negli ultimi giorni sono state ritrovate queste carcasse, dalla “Rodos” alla “Lambertiana”, si trovano a ridosso del parco regionale delle “Dune Costiere”, dove altri animali trovano protezione e vita. Tartarughe che in molti casi sono solo di passaggio lungo le coste pugliesi, magari dirette in località con meno disturbo antropico come le coste della Grecia, di Cipro o della Turchia. Un attraversamento, però, nel mare Adriatico che spesso diventa fatale, soprattutto quando va ad incontrarsi con i grandi pescherecci.