Problemi per la continuità del servizio dedicato ai più fragili del Centro Arcobaleno di Ostuni, che è a rischio chiusura. “La commissione straordinaria intervenga per evitare ogni disagio alle famiglie ed ai lavoratori”. E’ quanto richiede l’ex assessore ai servizi sociali del Comune di Ostuni Antonella Palmisano, che nel corso dell’ultima consiliatura aveva seguito da vicino la riqualificazione dell’immobile e l’avvio delle attività nell’ottobre del 2021.

“La professionalità delle educatrici è ben nota – aggiunge l’ex vicesindaco della Città bianca – e le famiglie sono da sempre molto soddisfatte del servizio. La commissione straordinaria metta in campo ogni strumento per non chiudere il centro. Si tratta di una struttura che ha un grande valore sociale nella società, e che a fatica con la passata amministrazione Cavallo abbiamo riaperto. Riaprire un centro tutto nostro è stata una vittoria per l’intera comunità: non si vanifichi questo sforzo. Con la possibile chiusura non si tutelerebbe – afferma Antonella Palmisano – le 10 famiglie degli ospiti, ma anche gli educatori che sono un fiore all’occhiello. Qui anziché aprire nuove strutture c’è il rischio addirittura di chiusure. Ora è obbligo della Commissione, attraverso un affidamento diretto ad un’altra cooperativa, garantire la continuità per le famiglie, che altrimenti si sentirebbero sfornite di qualsiasi supporto da parte dell’amministrazione e quindi della Commissione.

Da domani che faranno questi ragazzi? Utenti anche assidui e contenti di partecipare a queste attività. E nello stesso che fine faranno questi lavoratori a cui dalla sera alla mattina è stato detto di trasferirsi a centinaia di chilometri da casa? La commissione non lasci cadere nello sconforto il destino di queste famiglie e di questi lavoratori. Spero anche che il Comune di Ostuni possa anche citare in danno e fare causa a chi improvvisamente decide di sospendere un servizio per persone fragili, deboli che hanno bisogno di un supporto. Tra l’altro si era creata una perfetta sintonia tra i ragazzi e le loro educatrici. Non si può assistere davanti al silenzio generale- conclude Antonella Palmisano – alla chiusura del centro Arcobaleno ”.


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