Infrastrutture non più rinviabili; criticità che frenerebbero lo sviluppo: gli operatori della zona industriale di Ostuni lanciano un nuovo appello alle istituzioni per definire gli assetti della maggiore area produttiva della Città bianca.
Nelle scorse ore c’è stata la seconda assemblea, nel giro di due settimane, dove alla presenza dell’assessore alla viabilità e all’ambiente Luigi Nacci, gli imprenditori ostunesi hanno stilato l’elenco delle opere da inserire nei progetti del consorzio Asi, da candidare ai finanziamenti regionali, che fanno riferimento al “Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020 – Patto per la Puglia”.
Già il 5 ottobre scorso, alla presenza dei tecnici e del presidente Mimmo Bianco, gli operatori della zona industriale di Ostuni avevano avuto modo di spiegare e relazionare sulle priorità d’intervento; giovedì scorso è stato messo nero su bianco da parte degli imprenditori della Città bianca l’elenco delle opere urgenti, attraverso un confronto giudicato “proficuo” con l’assessore Nacci.
Tra le istanze, l’allargamento strada Sansone-Monticelli, intervento indispensabile –ritengono gli operatori- al fine di garantire l’accesso alla zona industriale con i mezzi pesanti, oggi non possibile a causa della presenza di asperità ed una larghezza della sede stradale che in alcuni tratti non consente il doppio senso di marcia. A ciò si aggiungerebbe -si legge nell’elenco- la necessità della realizzazione di una adeguata cabina elettrica: anche in questo caso – è opinione diffusa tra le imprese- l’opera sarebbe di grande valore strategico, al fine di scongiurare le continue interruzioni di produzione, causa di danni ingenti per tutti. Tra le proposte avanzate anche quella di creare un piazzale di sosta per autotreni, che garantirebbe un servizio non presente sull’intero territorio comunale e che avrebbe come naturale conseguenza il decongestionamento del traffico cittadino. Tra le criticità riscontrate e da inserire nel progetto di riqualificazione della zona industriale di Ostuni è stata segnalata l’esigenza di un impianto di raccolta acque meteoriche, con particolare riferimento al piazzale antistante la stazione ferroviaria: si tratta di un intervento questo di particolare urgenza a causa della impraticabilità dell’intera area a seguito di piogge, anche non eccezionali.
Da tempo poi gli imprenditori, ed oggi rinnovano l’appello, hanno richiesto l’impianto della fogna bianca per l’intera area industriale, la cui mancanza sarebbe la causa di ingenti danni alle aziende, in occasione di piogge, anche non eccezionali, a causa del rialzamento intervenuto negli ultimi anni della sede stradale rispetto al piano di calpestio dei piazzali aziendali.
Istanze che sono state raccolte dall’assessore Nacci che, insieme all’assembla degli operatori, ha condiviso l’idea di costituire un tavolo permanente di lavoro al fine di monitorare tutte le opportunità offerte per la infrastrutturazione delle zone industriali dalla programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dall’imminente partenza della “Zona Zes”, dove i Comuni opereranno un ruolo strategico nella definizione delle agevolazioni da riconoscere ai nuovi insediati, al fine di attrarre nuovi investimenti.