Ospedale di Ostuni, manca la data ma c’รจ l’ok per la riconversione. Il nosocomio potrebbe presto tornare alla piena funzionalitร mantenendo 8 posti covid in area separata.
La richiesta รจ stata inviata dalla ASL di Brindisi lo scorso 3 giugno 2022, accettata dalla Regione Puglia ma non cโรจ ancora la data ufficiale per la riconversione dellโospedale di Ostuni da covid a no covid. Non una riconversione completa ma una ripartenza programmata, mantenendo alcuni posti letto covid. Dunque adesso bisognerร aspettare la data in cui il nosocomio della Cittร Bianca, luogo al centro della Valle dโItria con tantissimi turisti presenti, possa ritornare ad essere un presidio sanitario aperto per garantire la giusta assistenza sanitaria alla popolazione.
Attualmente la struttura sanitaria di via Villafranca รจ ancora una struttura che ospita solamente i pazienti covid, nelle ultime settimane i numeri dei degenti presenti nellโunico reparto covid non superano le cinque unitร , dunque in una cittร con lโalto tasso di turisti presenti, lโospedale resta chiuso alla cura delle patologie no covid, non garantendo lโassistenza sanitaria generica. Nonostante la riconversione graduale, lโospedale di Ostuni dovrร continuare ad ospitare i pazienti covid, con un reparto allestito in area separata con 8 posti letto disponibili per curare la patologia pandemica che attanaglia le nostre vite ormai da piรน di due anni.
La preoccupazione attualmente riguarda non solo i cittadini di Ostuni, ma anche la popolazione dei paesi limitrofi che si servono della struttura sanitaria. Lโunica certezza รจ che lโospedale sarร riattivato gradualmente, la riapertura dovrebbe interessare dapprima il Pronto Soccorso e successivamente gli altri reparti, fino ad arrivare al completo funzionamento e alla ripresa delle attivitร chirurgiche bloccate dallo scorso 8 gennaio 2022, giorno in cui la regione decise di riconvertire la struttura e stoppare le attivitร ordinarie.
Sono tanti gli interventi chirurgici (circa 500) che dovranno essere recuperati perchรฉ reputati nel gennaio scorso non urgenti. Lโurgenza attualmente riguarda la riapertura del Pronto Soccorso, รจ fondamentale decongestionare i punti di primo intervento di Brindisi e Francavilla Fontana, oggi sotto stress a causa della chiusura di Ostuni. La scelta della riapertura graduale, riguarda anche un altro problema della sanitร regionale, ovvero il reperimento del personale medico ed infermieristico che dovrร andare a completare lโorganico giร carente del nosocomio ostunese. Da riattivare anche nei prossimi giorni e nel minor tempo possibile anche gli ambulatori di osservazione breve di cardiologia e pediatria, attivati dopo la riconversione del nosocomio.
I due reparti dโeccellenza furono chiusi quando entrรฒ in vigore lโultima riforma della sanitร pugliese. Lโospedale di Ostuni infatti si ritrovรฒ ad essere ospedale di base e furono spostati a Francavilla (ospedale di primo livello), i reparti di cardiologia e pediatria, successivamente dopo una battaglia portata avanti nel 2017 dallโallora dal โcomitato salvaguardia ospedale di Ostuniโ e dalla politica locale, furono attivati otto posti letto di osservazione breve: quattro di cardiologia e quattro di pediatria.
Adesso perรฒ le parole devono coincidere con i fatti, i cittadini di Ostuni e del nord della provincia di Brindisi, si attendono a stretto giro la โriconversioneโ post covid e la ripartenza โripartenzaโ dei lavori della nuova piastra che ripartiranno un nuovo cronoprogramma che porterร la struttura allโapertura totale in tutti gli spazi soprattutto nelle aree ancora a cantiere.
Il cronoprogramma della ASL, prevede un primo finanziamento pari ad euro 2.786.858,37 per il completamento del primo piano della piastra che ospiterร lโU.O. di rianimazione (fine lavori per giugno 2023), al quale seguirร un secondo finanziamento pari ad euro 3.380.000,00 per il completamento del piano terra che ospiterร il pronto soccorso, la radiologia e la sala prelievi (fine lavori ottobre 2023). In sostanza la regione Puglia, ha finanziato il completamento dellโospedale di Ostuni con oltre 6 milioni, rimarrร da finanziare solo il completamento del secondo piano destinato ad ospitare il reparto di lungo degenza ed il completamento delle aree esterne.