Ortopedia
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Ospedale: arrivano i finanziamenti per la ripartenza dei lavori della nuova ala. Soddisfatto il consigliere regionale Luigi Caroli.

Il mio impegno e quello del mio gruppo, inizia a vedere i primi frutti” – con queste parole il consigliere regionale Luigi Caroli del gruppo di Fratelli d’Italia apprende e commenta la notizia del finanziamento da parte della ASL di Brindisi per la progettazione e il riavvio dei lavori della nuova ala dell’Ospedale di Ostuni – “Ringrazio tutti coloro i quali si sino spesi per questa causa, i miei colleghi del gruppo consiliare che sono venuti ad Ostuni nelle scorse settimane, gli ex consiglieri comunali del Comune di Ostuni ed il direttore della ASL Flavio Roseto. Era un impegno preso in campagna elettorale che ho continuato a perseguire oggi dai banchi dell’opposizione in consiglio e nelle commissioni preposte. Proseguirò questo mio impegno finché l’opera non vedrà finalmente la luce”.

Nelle ultime ore la Asl di Brindisi ha approvato una delibera con la quale ha individuato le prime modalità per ottenere le risorse economiche destinate alla riqualificazione della nuova ala dell’ospedale di Ostuni. È stata affidata anche la progettazione. L’intervento sarà finanziabile con i fondi dell’Azione 9.12 del POR Puglia 2014-2020 e del POC Puglia 2014-2020, e riguarderà il piano terra della nuova ala. Valore del finanziamento è 3,3 milioni di euro. L’incarico per il progetto esecutivo è stato affidato un professionista della provincia di Bari per un importo di 84mila euro. Si tratta del primo atto ufficiale che apre una nuova fase per un cantiere fermo da oltre tre anni, ed il cui inizio è datato 2006.

La recente delibera dell’Asl di Brindisi si pone su un livello operativo rapido: il progetto esecutivo dal tecnico esterno dovrà essere presentato entro 45 giorni, per poi avviare le fasi di gara d’appalto e l’iter autorizzativo. Obiettivo di questo finanziamento è integrare l’offerta sanitaria erogata all’interno della struttura sanitaria, già sede del Presidio Ospedaliero di Ostuni con ambulatori e servizi distrettuali. In particolare l’intervento tra le ipotesi dell’Asl di Brindisi consisterà nell’esecuzione di attività finalizzate al completamento del piano terra del nuovo fabbricato all’interno del quale saranno inserite funzioni rivolte ad utenti esterni, in particolare sono previste sale per Rmn, TAC e radiodiagnostica, centro prelievi a servizio del laboratorio analisi e spazi per il nuovo Pronto Soccorso (quest’ultimo attualmente ubicato nel corpo centrale del presidio ed oggetto di trasferimento per liberare spazi da destinare ad altri servizi distrettuali attualmente ubicati in città in immobili in locazione di altra proprietà). Si tratta di un piano operativo che potrebbe essere completato entro il dicembre del 2023 nella Città Bianca.

Nelle scorse settimane erano stati diversi gli interventi politici sulla ripartenza dei lavori, in particolar modo il sopralluogo del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia dello scorso aprile: “Venti anni di attesa sono inconcepibili, ad oggi si può? dire che siamo davanti ad una delle grandi incompiute della sinistra pugliese, in particolare del presidente Michele Emiliano – conclude il consigliere Luigi CaroliA tutto questo deve aggiungersi il malumore delle categorie degli operatori sanitari, dei medici nonché dei pazienti che devono affrontare le interminabili liste d’attesa. Nel reparto di ortopedia ci sono 400 pazienti in attesa di intervento; circa 150 in chirurgia”.

Ci si aspetta infatti che nelle prossime settimane, vista la presenza di turisti e vacanzieri che stanno già popolando la zona, l’ospedale di Ostuni, torni ad ospitare anche i pazienti non covid. Il nosocomio della Città Bianca, dallo scorso gennaio è ad uso esclusivo dei malati covid. Sarebbe importante per una realtà turistica come quella di Ostuni, che serve diverse città limitrofe nella Valle D’Itria, far ritornare attivi quei reparti che possono garantire il funzionamento dell’ospedale in ottica d’emergenza (il punto di assistenza cardiologica e pediatrica), il pronto soccorso e i reparti d’eccellenza come chirurgia, medicina e ortopedia, in attesa di liberare anche pneumologia che potrebbe restare attualmente unico reparto covid.