Il 5 novembre 1942 nasceva a Sassuolo Pierangelo Bertoli. Vero e proprio “cantastorie”, voce sincera della sua terra, autodefinitosi “artigiano della canzone”, egli fu una figura emblematica della canzone d’autore italiana dagli anni settanta ai primi anni 2000, spaziando dalla musica popolare al rock, con testi diretti e densi di riferimenti sociali e politici. Di lui è stato scritto che «l’immediatezza dei messaggi e la sincerità dell’ispirazione sono la peculiarità delle sue composizioni; la denuncia sociale, ora più meditata ora più aggressiva, connota il suo modo di raccontare l’uomo e il tempo in cui vive. Non ci sono coinvolgimenti nel consumismo del mercato, ma semmai una rabbia autentica certo non più attuale nel dilagante qualunquismo, ma frutto anche della maggiore sensibilità che egli ha come portatore di handicap» (venne colpito dalla poliomielite durante l’infanzia). Lunga e controcorrente la carriera di Bertoli. Fin dall’esordio, nel 1976, con l’album Eppure soffia, il cantante sceglie di puntare sui temi dell’impegno sociale, della riscoperta delle radici e del dialetto. Il successo arriva nel ’79 con A muso duro, una sorta di “manifesto poetico” che rivela lo spessore dell’autore. Nell’81 scala le classifiche di vendita con un disco in cui, oltre alla famosa Pescatore in coppia con Fiorella Mannoia, c’è il brano che dà il titolo all’album Certi momenti. Una canzone che sceglie un tema forte, sostenendo il diritto all’aborto e criticando chiesa e moralisti.
Nel 1986, per festeggiare i dieci anni di carriera, Pierangelo Bertoli produce un doppio album antologico, Studio & Live, e nel 1987, in Canzone d’autore interpreta alcuni brani di Conte e De André. L’anno successivo, nel disco Tra me e me, Bertoli canta anche una canzone dell’allora sconosciuto Luciano Ligabue, Sogni di rock’n’roll. L’anno dopo esce Oracoli, che contiene un duetto con Fabio Concato. Nel 1989, Bertoli vince un Telegatto per lo spot televisivo della “Lega per l’emancipazione dell’handicappato”.
Nel 1991 Bertoli si presenta a Sanremo. Al suo fianco, per cantare Spunta la luna dal monte, c’è il gruppo sardo dei Tazenda. Quasi a sorpresa, arriva un buon successo e un piazzamento onorevole in classifica, e Spunta la luna dal monte diventa anche un album di “best” che resta uno dei più graditi al grande pubblico, tanto da vincere il disco di platino. L’anno dopo Bertoli torna al Festival con Italia d’oro, un’accusa alle truffe politiche e sociali. Aveva fama di essere un uomo duro e scontroso, invece era solo un cantante sensibile che concedeva poco al vittimismo e molto al rigore delle scelte esistenziali. Combattivo e battagliero, incapace di qualunque ipocrisia, ed era per questo spesso descritto nei suoi atteggiamenti con il titolo di una delle sue canzoni più celebri, “A muso duro”.
ANGELA ANGLANI