Angelo Brescia: l’ospedale di Ostuni come quello di Putignano al centro della programmazione degli interventi.
L’ospedale di Ostuni deve avere un futuro sereno e roseo ed è per questo che mi auspico per la mia città che si intervenga come si è fatto e si sta facendo nel nosocomio di Putignano. Le mie parole sono destinate alla ASL di Brindisi e alla Regione Puglia che ha confermato di aver programmato negli stessi termini il futuro dell’ospedale della Città Bianca.
Come sapete il nosocomio di Putignano era destinato alla chiusura, la struttura in questi giorni è tornata positivamente alla ribalta delle cronache. Dallo scorso giugno infatti, dopo la riqualificazione e la ristrutturazione (come già avvenuta ad Ostuni) l’ospedale è diventato punto di riferimento per i reparti di Ortopedia, Rianimazione, Oculistica, Radiologia e Patologia Clinica, con l’avvio del nuovo centro di Chirurgia ortopedica protesica, pensato per concentrare in un’unica struttura specializzata le attività programmate per un volume di circa 500 interventi all’anno .
E così l’ospedale di Putignano si sta proiettando nel futuro post pandemia. Una nuova vita per una struttura che punta a diventare un punto di riferimento per gli interventi programmati, un modello che si potrebbe sviluppare già da subito ad Ostuni vista la ripartenza dei reparti di chirurgia e ortopedia, così da abbattere notevolmente le liste d’attesa, argomento molto dibattuto in questo periodo anche nel consiglio regionale pugliese.
Il modello organizzativo dei reparti di ortopedia e chirurgia e successivamente con l’arrivo della rianimazione degli altri reparti, punterebbe, come accade a Putignano a decongestionare l’attività di sala operatoria dei grandi centri ospedalieri di primo livello come il Perrino. Tutto questo grazie ad una parola semplice che si chiama “programmazione”, in poche parole il paziente arriva in ospedale nei giorni che l’equipe effettua gli interventi, viene seguito nei primi giorni pre e post intervento e torna a casa, il tutto sfruttando i posti letto che abbiamo a disposizione attualmente sia in chirurgia che in ortopedia.
Mettere in atto questo progetto porterà ad un’accelerazione degli interventi già programmati, in più si potrebbe poi pensare che nella nuova ala che nascerà entro il prossimo ottobre 2023 (come preannunciato dalla ASL), auspicando che finalmente i termini vengano rispettati e su questo saremo vigili e attenti, si attivino dei servizi di oculistica avanzata ed altri servizi importanti, tutto questo dopo l’avvio del reparto di rianimazione che avrà al suo interno 8 posti letto. Abbiamo una grande occasione, l’ennesima che non ci possiamo permettere di perdere, anche in virtù dei finanziamenti del PNRR che dovranno essere spesi anche nel settore sanitario. Me lo auspico per il bene della città di Ostuni, soprattutto visti i grandi numeri che ci hanno visto trionfare nel settore turistico, è fondamentale che la rete di ospedali della provincia funzioni per rassicurare sia i cittadini pugliesi che i turisti che raggiungono le nostre zone.