Il suo sogno era unire in un gemellaggio Ostuni e Tiblisi. La città bianca e la nuova residenza in Georgia, dove da qualche mese si era definitivamente trasferito, e dove purtroppo ieri il suo cuore ha cessato di battere, all’età di 70 anni. L’intera città di Ostuni piange la scomparsa di Vittorio Francioso, alta espressione della società civile ostunese, “padre” del “Festival internazionale degli artisti di strada”: il suo gioiello. La sua creatura – nata per gioco come lui spesso la definiva – nel 1991.
Venerdì scorso, si è svolta ad Ostuni una Parata organizzata dal Circo Arci Pablo Neruda, proprio in memoria di Vittorio Francioso. Alla manifestazione partita dalla Villa Comunale, hanno preso parte tantissimi cittadini e molti artisti di strada che hanno ricordato il fondatore del festival fino a piazzetta Cattedrale. In piazza della Libertà momento finale della manifestazione che ha visto il lancio delle lanterne.
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Dal primo appuntamento in poi una lunga serie di successi, con l’evento ostunese divenuto eccellenza per questa forma di arte in tutto il Mezzogiorno. Consensi tra le associazioni del territorio che hanno permesso anche la creazione di una scuola di formazione di artisti di strada per cinque anni a Villa Castelli. Una manifestazione che lo ha visto non solo direttore artistico ma attore principale: sempre pronto a trascinare gli stessi artisti, che spesse volte hanno attraversato anche l’Oceano per giungere nella città bianca come partecipanti alla “Terra dei Buskers”. Un’ intuizione quella di Vittorio Francioso e di Enzo Palumbo, che ha aperto da oltre 20 anni la città di Ostuni a questa nuova espressione artistica. Lo scorso settembre durante le ultime esibizioni del 2014 la conferma di un progetto ancora più importante che avrebbe saputo unire le tradizioni e le identità della Puglia e della Georgia. Tiblisi, infatti, era diventata da pochi mesi la sua nuova “patria”, e Vittorio Francioso voleva a tutti i costi realizzare un doppio “Festival Degli Artisti di strada” che potesse unire in un gemellaggio non solo simbolico e virtuale, ma fatto di scambi culturali e sociologici, le due terre, separate da migliaia di chilometri, ma che avrebbero trovato in lui lo spirito e la forza per potersi unire in un ‘unica forma di arte. Tanti gli aneddoti che richiamano a questa sua passione. Un amore che lo ha portato a far coinvolgere il festival anche con la comunità scolastica ostunese: numerose le occasioni d’incontro promosse da Vittorio Francioso tra gli artisti di tutto il mondo e gli studenti della città bianca. Diverse sono state, nel corso degli anni, le rassegne all’interno del festival che ha voluto dedicare ai bambini. Una manifestazione ed una presenza degli artisti di strada ad Ostuni, che Vittorio Francioso è riuscito anche a convogliare in un altro appuntamento a cui era legato: la “Notte di San Giovanni” che apre l’estate nella città bianca. Ma tanti anche gli ambiti della società civile che lo hanno visto come autorevole rappresentante, dal circolo Arci Pablo Neruda di Ostuni, all’associazione sportiva Euro Malibù Città Bianca, dove per anni è stato all’interno del direttivo. Insieme a lui anche Tonino Marseglia, dirigente della società che ricorda con commozione la figura di Vittorio Francioso: «Una vita trascorsa insieme nell’ambito dello sport e dell’associazionismo. Lo ricorderò come una persona umile e combattiva, sensibile a tutte le problematiche del nostro territorio e nei confronti dei più bisognosi: la nostra comunità tutta te ne sarà sempre grata».