Riceviamo e pubblichiamo la nota diramata dalla CISL FP sulla situazione del nosocomio della Città Bianca.
Egregi, pur avendo, la Scrivente, denunciato più volte le insufficienze numeriche del personale Medico e di Comparto del Presidio in oggetto, ritorniamo sull’argomento per evidenziare, se ancora ve ne fosse bisogno, la situazione di grave sofferenza in cui si trova ad operare questo personale, esposto più di altri a rischio di stress lavoro-correlato. Ci limitiamo ad evidenziare solo alcune delle criticità riscontrate.
La prima: Dei quattro Dirigenti medici “CARDIOLOGI” previsti dal Piano del Fabbisogno della ASL BR, il Servizio allo stato ne conta solo due, di cui uno esente dai turni di Pronta Disponibilità; quindi assolutamente insufficienti a reggere le sorti di un Servizio di siffatta complessità assistenziale.
La seconda criticità riguarda i Dirigenti medici “ANESTESISTI”. Questo Servizio che fino a pochi mesi addietro contava giustamente otto unità mediche, nel tempo è stato depotenziato perché si è mobilitato personale verso gli ambiti distrettuali, come pure depotenziato è stato il Piano del Fabbisogno che si è ridotto a sole sei unità. Allo stato però, a tirare la carretta sono solo in cinque, di cui uno esente dai turni di Pronta Disponibilità e dal turno notturno. Si tira a campare predisponendo turni in Prestazioni Aggiuntive che di fatto impongono allo stesso personale in turno ordinario la mattina, di lavorare a distanza di qualche ora nel turno notturno.
Nonostante questa carenza rischia di paralizzare le sale operatorie, non ci risulta che questa azienda si stia stracciando
le vesti per accelerare il concorso già bandito e che conta 70 candidati anestesisti.
La terza criticità riguarda i Dirigenti medici del “PRONTO SOCCORSO”. Sarebbe sufficiente leggere i giornali per accorgersi che i Pronto Soccorso sono ritornati in affanno e non per il problema COVID, ma perché da una parte c’è una fortissima affluenza turistica in Puglia, dall’altra ci sono i numeri altissimi di malori causati dalle alte temperature registrate in questo fine giugno.
In questo scenario la ASL BR pretende una corretta gestione del Pronto Soccorso di una delle cittadine più frequentate dal turismo nazionale, con una dotazione di appena quattro medici. Anche qui,
trascurando il dispositivo di legge 161/2014 in merito all’orario di lavoro del personale sanitario, si starebbe cercando di sopperire alla carenza mediante l’utilizzo delle Prestazioni Aggiuntive.La quarta criticità riguarda il personale di Comparto della “RADIOLOGIA”. Dei sedici Tecnici di Radiologia Medica previsti dal Piano del Fabbisogno ASL BR, dal corrente mese di luglio, solo in sette garantiscono l’attività di diagnostica e il Coordinatore trascurando il proprio mandato, supporta i pochi Tecnici nel funzionamento delle diagnostiche.
Si aggiunga che, con i noti problemi delle lunghe Liste di Attesa, nel PO di Ostuni ci si permette il lusso di rendere inoperante il Servizio di Risonanza Magnetica Nucleare per il numero insufficiente di Tecnici.
Atteso che, si rischia di non riuscire a coprire i turni lasciando scoperti servizi fondamentali per l’utenza e che, chiaramente nessuno dei richiamati Servizi può essere chiuso per ferie, il personale è nuovamente sottoposto all’ennesimo periodo emergenziale, tanto che nei corridoi esplodono rabbia, amarezza, indignazione, per le tardive risposte e chi scrive è fortemente preoccupato perchè con gli attuali ritmi di lavoro che, da oltre un anno e mezzo il personale sanitario sta sostenendo, non sappiamo per quanto tempo ancora avranno la forza per andare avanti.
Come si intende affrontare il periodo più critico dell’anno per quanto attiene la traumatologia senza i tecnici ? Come faremo a superare l’estate senza medici di Pronto Soccorso, Anestesisti, Cardiologi e personale di supporto ?
Questo fenomeno, non sufficientemente governato, inficia in maniera importante le buone pratiche di governo clinico, non consentendo un corretto soddisfacimento dei bisogni dei pazienti, nonché la
giusta valorizzazione dei professionisti che operano.
In conclusione vogliamo evidenziare che, i Direttori Generali delle Aziende del SSN sono chiamati, di solito, a trovare soluzioni organizzative per rispondere ai continui cambiamenti in corso nel contesto economico, politico e demografico e per rispettare le indicazioni della normativa nazionale e regionale nell’ambito della gestione delle risorse umane, ma onestamente, alla scadenza del Suo
mandato, facciamo fatica ad intravedere le strategie di medio – lungo termine messe in campo nel trovare soluzioni alle problematiche ataviche innanzi richiamate. A meno che, l’approccio passivo non sia giustificato da ragioni di diverso tipo.
Sperando di essere sconfessati, chiediamo alla S.V. di notiziare la Scrivente con carattere d’urgenza, sulle determinazioni che si intende mettere in pratica per cambiare la rotta.
Giuseppe Lacorte