Dopo Fasano, anche ad Ostuni scattano due licenziamenti per la vertenza Gial Plast.
Immediata la mobilitazione dei sindacati: già pronti ad essere impugnati i provvedimenti, fino anche al ricorso al Tribunale del Lavoro.
La procedura avviata da una delle aziende appaltatrici del servizio raccolta rifiuti nella Città Bianca, segue l’interdittiva antimafia che il prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta, ha disposto nei confronti della Gial Plast, lo scorso 19 marzo. Un provvedimento, che mira a evitare eventuali tentativi di condizionamento mafioso di una impresa, e che ha, però, decretato l’esclusione dalla white list dell’impresa con sede a Taviano(Le), ovvero l’elenco delle aziende che possano avere rapporti con la pubblica amministrazione.
A catena, in tutti i comuni dopo presta servizio, la Gial Plast ha avviato una serie di licenziamenti di dipendenti che in passato hanno avuto precedenti con la giustizia, anche risalenti a più di 25 anni fa, con pene per le quali si è da tempo concluso il giudizio. Dopo alcuni dipendenti di Gallipoli, Fasano, ora è toccato anche a personale che opera nella Città Bianca: operatori ecologici, in servizio ad Ostuni dalla seconda metà degli anni 80’, è che nel corso della loro esperienza lavorativa, hanno visto l’avvicendamento di almeno sei ditte appaltatrici. Così non sono stati assunti per la prima volta dalla Gial Plast, ma come il resto dei lavoratori, tramite la clausola sociale, conservano il posto, con l’arrivo del nuovo appaltatore.
Prima del licenziamento, nei giorni scorsi, era giunta la sospensione. Provvedimento che aveva già aperto alla mobilitazione dei sindacati anche per Ostuni. «Quello che ci preme sottolineare come premessa è la piena fiducia nella magistratura. Siamo allo stesso tempo convinti, però- spiega Vincenzo Cavallo segretario territoriale funzione pubblica della Cgil- che il giudice del lavoro reintegrerà questi lavoratori, perché le accuse a loro rivolte, riguardano fatti di oltre 30 anni fa, che non possono incidere con quanto disposto nei confronti della Gial Plast, con l’interdittiva del prefetto di Lecce».
Il rappresentante sindacale sottolinea un altro aspetto. «I lavoratori interessati provengono da passaggi di cantiere e appalto, quindi non come prima assunzione Gial Plast. Sono passaggi previsti dalla legge. Noi abbiamo già impugnato i licenziamenti: i nostri avvocati procederanno anche al ricorso in tribunale». L’attenzione della Cgil, che per Ostuni sta seguendo la vicenda anche con i delegati locali nel settore, si sposta anche su un altro fronte.
«Siamo preoccupati anche per i cambi di gestione in questa fase particolare. Così a Fasano, abbiamo già avuto un incontro con il sindaco per far inserire nel verbale dell’eventuale passaggio di appaltatore, la tutela per questi lavoratori quando ci sarà il reintegro del Tribunale.Stessa cosa faremo anche ad Ostuni. Abbiamo già -conclude Vincenzo Cavallo- chiesto ufficialmente un incontro con il Commissario prefettizio, affinché ci sia un atto o un impegno ufficiale, che dia la possibilità a questi lavoratori, terminato l’iter, di essere riassunti senza nessun tipo di problema».
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