Torna Patty Pravo in duetto con Briga. Sul palco dell’Ariston anche e D’Angelo con Livio Cori, sospettato di essere l’uomo dietro Liberato. Mahmood vince la seconda serata dei Giovani.
Il ventiquattresimo concorrente del prossimo Festival di Sanremo, il 69mo, sarà l’italoegiziano Mahmood con “Gioventù Bruciata“ e sempre a lui è andato anche il Premio della Critica. Ieri, lo ricordiamo, è entrato Einar con al sua “Centomila volte”.
Finalmente, tra una canzone e l’altra delle dodici nuove proposte, abbiamo scoperto gli altri undici big che vedremo all’Ariston. Quella del 2019 sarà un’edizione che terrà enormemente conto del mercato e nella giusta considerazione autentici fenomeni dello streaming. Ci troveremo di fronte a quello che potremmo chiamare un Festival Indie/Pop, tanti sono i nomi dei personaggi che solo fino a qualche anno fa erano perfetti sconosciuti e fra nemmeno due mesi se la giocheranno con personaggi dalla carriera lunghissima. Si nota subito come, togliendo i due artisti entrati grazie al Sanremo Giovani firmato Baudo/Rovazzi, non si ricorda un Festival recente capace di mettere in competizione tanti ex vincitori.
Le cronache rosa stanno già ringraziando Baglioni per aver scelto di mettere una contro l’altra Loredana Bertè e Patty Pravo (quest’ultima in duetto con Briga con il pezzo “Un po’ come la vita“); queste due autentiche regine della nostra musica faranno quasi una gara a parte tanto sarà l’interesse del pubblico più maturo. Ma andiamo con ordine: la prima sorpresa è stata quella di Francesco Renga con “Aspetto che torni“. Dopo aver visto l’ingresso di Nek, amico e compagno di tour insieme a Max Pezzali non avremmo mai immaginato volesse provare la carta Sanremo. Qui il bresciano ha già vinto e non ha un gran bisogno di esposizione per cui la molla sta proprio nel pezzo che si dice potentissimo. Arisa proporrà la sua “Mi sento bene“ ma di lei si era molto parlato nei giorni scorsi ed effettivamente il suo ingresso era fra i più probabili.
Dicevamo di una forte attenzione della direzione artistica nei confronti dello streaming ed ecco il nome di Achille Lauro, vero nome Lauro De Marinis, in gara con “Rolls Royce“. I rapper lo conoscono benissimo ma sarà nuovo per il pubblico di Raiuno anche se è di quelli che accendono le classifiche di vendita on line. Interessante la “quota napoletana” con Nino D’Angelo in duetto con Livio Cori. Quest’ultimo è sospettato di essere l’artista che si cela dietro il nome di Liberato e conosciuto per un pezzo intitolato “Surdat” nato proprio sul set di “Gomorra” dove interpreta il personaggio di ’O Selfie. Cori dà uno switch al pezzo di D’Angelo “Un’altra luce” e potrebbe essere un outsider da tenere sott’occhio.
Avanti con le novità anche se gli Ex-Otago si devono ritenere tali solo per chi non conosce il mondo Indie visto che esistono dal 2002 e sono tra i più considerati. Porteranno al Festival “Solo una canzone“ e anche qui in tanti immaginano un buon piazzamento. Grazie a Loredana Berté (in gara con un pezzo firmato da Gaetano Curreri degli Stadio) che quest’estate ha cantato la loro “Non ti dico no” sono entrati fra i big anche i Boom Da Bash con “Per un milione“. La produzione dovrebbe essere quella degli amici Takagi & Ketra, hitmaker del momento che raramente sbagliano.
Bello ritrovare Daniele Silvestri che torna all’Ariston con “Argento vivo“ dopo ben sei anni all’ultima esibizione. Il cantautore romano non ha mai deluso per profondità dei testi e bontà degli arrangiamenti e se ha deciso di ripresentarsi in gara c’è da aspettarsi tanta qualità. Enrico Nigiotti, ex concorrente di “The Voice” e “X Factor” aveva già partecipato al Festival come Nuova Proposta nel 2015 e recentemente si è fatto notare per un bel pezzo in coppia con Gianna Nannini. Ora i tempi sembrano maturi per il salto di qualità e vedremo se la sua “Nonno Hollywood“ avrà le carte in regola.
Totalmente inaspettata la presenza di Federica Carta in duetto con il torinese Shade per “Senza farlo apposta”. Anche la ragazza ha in biografia una partecipazione ad “Amici” mentre Shade è un rapper affermato e amato dagli addetti ai lavori. Infine i Negrita con “I ragazzi stanno bene“. La band aretina è in pista dal 1991 e l’aver superato abbondantemente i venticinque anni di carriera deve aver fatto venire voglia a Pau e compagni di provare lo stesso brivido di quando, nel 2003, vennero in riviera per la prima volta. Allora arrivando diciottesimi, chissà che non sia l’occasione per una rivincita.
E così, con Baglioni che sarà affiancato sul palco da Claudio Bisio e Virginia Raffaele come conduttori, il Festival 2019 è servito, almeno musicalmente a mischiare il mazzo di carte della musica italiana. Possiamo dire che sarà una delle edizioni più interessanti e almeno sulla carta, combattute? Forse sì. Si potrà obiettare che scriviamo senza aver ascoltato le canzoni che alzeranno o abbasseranno l’asticella della valutazione? Vero, ma questa è un’altra storia, forse.