Dopo l’incontro che si è svolto a Matera, per Capitale Europea della Cultura 2019, sull’iniziativa del Comune di Ostuni è intervento dalla Todo Modo Multisolution Travel Alessandro Semeraro.
Sono certo che Matera 2019 sarà un successo per l’Italia come lo è stato Expo 2015”, poiché, “quando i progetti messi in campo sono validi e si lavora insieme hanno credibilità, forza e opportunità per trovare risorse ed avere continuità progettualistiche.
Matera per sua vocazione e posizione geografica, può essere considerata una città meditativa, dove la pace e il suo profilo armonioso delle colline conduce alla riflessione… e al di là del concetto della festa , che è fatta di suoni , canti , balli, arte e altro….è importante che ,nella magnifica occasione di “Città della Cultura”, Matera sia portatrice di domande…su come viviamo il nostro tempo e sopratutto di chiedersi: “se siamo fieri del territorio in cui respiriamo”…una domanda così semplice, ma immaginate la potenza avendo risposte dal resto d’Europa… ecco dove nasce la sinergia fatta non solo di economia ma utile per far capire al resto d’europa che la vita frenetica di tutti i giorni può essere contrapposta da momenti di tranquillità e calma, quella di cui spesso, noi del sud, veniamo accusati, ricordandosi che il Sud non è sinonimo di ozio lavorativo o intuitivo.
Matera intende rappresentare sé stessa come città-simbolo di tutte le culture dimenticate, di tutti i Sud del mondo, sviluppando progetti che creino valori sia economici che etici, al fine di produrre un nuovo modello di sviluppo culturale e sociale. Insomma, Matera cerca di sondare i temi più difficili della vita urbana del XXI secolo e di dare un risposta concreta, fatta di buone pratiche. Un’utopia indispensabile.
In altri termini la sinergia con Matera 2019 crea le basi per diffondere nel più ampio raggio possibile la cultura del sud contrassegnato da un’agricoltura, turismo e piccola industria manifatturiera per rendere nuovamente originale il concetto del made in Italy senza alcuna imitazione di altri paesi che, forse, negli ultimi anni hanno snaturalizzato il nostro modo di essere.