Maggiori aperture ed una fruizione più ampia del tratto di Costa Merlata di oltre un chilometro precedentemente vietato: è quanto ha disposto il Tar di Lecce.

“Procedere senza indugio al riesame delle impugnate ordinanze”. Maggiori aperture ed una fruizione più ampia del tratto di Costa Merlata di oltre un chilometro precedentemente vietato: è quanto ha disposto il Tar di Lecce nei confronti dei provvedimenti con cui comune di Ostuni e Capitaneria di porto di Brindisi nei mesi scorsi (22 novembre 2021 e 5 febbraio 2022) avevano interdetto oltre un chilometro di litorale, attraverso il divieto di balneazione e di accesso pedonale.

Disposizioni prese a causa di pericoli di crolli di costoni rocciosi a Costa Merlata. Considerate restrittiva dai giudici le prime due ordinanze, ma anche l’ultima del comune di Ostuni del 7 giugno scorso, che riapriva parzialmente spiagge e calette. E così ora stagione turistica che potrebbe essere di nuovo salva sul litorale della Città Bianca, come indicato dalle disposizioni oggetto dell’ultima udienza. “L’istanza cautelare appare meritevole di favorevole considerazione nei limiti sopra evidenziati e alle condizioni indicate”. È quanto scrive il Tar di Lecce nel provvedimento finale del ricorso presentato da parte Camping Costa Merlata, difeso dall’avvocato Loredana Barbuto.

Le criticità riguardano ancora oggi lo svolgimento dell’attività del campeggio e dei resort presenti nella zona, tutto questo accompagnato dai tanti vacanzieri che prendo in fitto le ville private presenti a Costa Merlata. Problema che riguarda anche i cittadini ostunesi che hanno nel villaggio hanno la loro residenza estiva. I divieti applicati da Capitaneria e Comune, sono originati da presunte situazioni di pericolo presenti tra i costoni rocciosi di questo tratto del litorale della Città Bianca che dalla spiaggia grande di Costa Merlata arriva fino ad un chilometro più a nord, dove in passato era stata ipotizzata la realizzazione di un bacino per l’allevamento di pesci. Alcune segnalazioni sulle stesse problematiche risalgono ad oltre un anno fa: nel novembre del 2021 la prima ordinanza, per l’interdizione dello specchio d’acqua della Capitaneria di Porto; nel febbraio scorso, invece, quella del comune di Ostuni che riguarda anche per gli spazi pedonali. Si attende dunque una nuova ordinanza meno restrittiva da parte del Comune e della Capitaneria di Porto di Brindisi: attualmente le spiagge di Costa Merlata, che rientrano nel tratto interdetto, si troverebbero in una situazione di sicurezza tale da consentirne la fruibilità. È quello che è emerso dallo studio affidato dal comune di Ostuni ad un Raggruppamento Temporaneo di Professionisti composto da Giuseppe Spilotro (ingegnere e geologo), Lorenzo Panico (ingegnere) e dalla società Geo Tecnologie, per 82mila euro.

Si resta in attesa di una nuova delibera che consentirebbe la balneazione e l’utilizzo delle spiagge e delle calette, mantenendo alcune delle zone di divieto nei punti di maggiore criticità, proprio come indicato nella relazione dell’ing. Spilotro. È quello che si augurano gli esperti e gli addetti ai lavori del comparto turistico, riaprire al più presto luoghi attualmente interessati dai divieti per svolgere le attività turistico ricettive e dunque far fruire ostunesi e turisti del mare di Costa Merlata.