Celebrata, ieri, anche nella Città bianca la “Giornata europea della giustizia civile”. L’evento è stato organizzato dal liceo classico “Antonio Calamo” di Ostuni. Ospiti del dirigente scolastico Annunziata Ferrara, Pietro Lisi giudice del Tribunale di Brindisi, Valeria Ferrari e Sergio Montanaro, rispettivamente direttore e dirigente amministrativo dello stesso tribunale del capoluogo. Tutti i relatori hanno sottolineato l’importanza della manifestazione, promossa ad ogni livello istituzionale con lo scopo di far conoscere ed avvicinare i cittadini alla giustizia civile, non solo nei suoi apparati più vicini, ma anche, agli organi Europei, Consiglio e Commissione europea, che nel 2003, con questo spirito, hanno deciso di istituire questa giornata informativa. Gli studenti del liceo ostunese, prima dell’apertura dei lavori, hanno voluto simboleggiare attraverso rievocazioni storiche e partendo dal diritto romano, la rilevanza di questo aspetto nelle società democratiche, sin dai tempi antichi. «Una giornata importantissima che deve farci riflettere in quanto – sottolinea Annunziata Ferrara- il diritto civile è alla base del nostro vivere quotidiano. Dunque con la celebrazione di questa giornata si vuole avvicinare alla giustizia civile i cittadini: istruiti possiamo lottare contro i soprusi di cui questa società è vittima».Diversi gli ambiti toccati durante l’incontro. «L’intento della manifestazione – afferma Pietro Lisi giudice assegnato alla sezione civile del tribunale di Brindisi- è stato quello di portare all’attenzione dei cittadini, ed in questo caso degli studenti, la giustizia civile, di cui se ne parla poco, sui giornali, in televisione. Buona parte degli aspetti della vita quotidiana vengono regolati dal diritto e dalla giustizia civile, ad esempio le materie della famiglia, beni e servizi». Lisi specifica come i percorsi tra giustizia e diritti dei cittadini in alcune circostanze non coincidano: «La giustizia dovrebbe essere funzionale alla tutela dei diritti, probabilmente non sempre avviene perché il sistema risente di una serie di inefficienze, nonostante gli sforzi e la buona volontà degli operatori». Nell’opinione pubblica nazionale si avverte la “distanza” non solo fisica con gli apparati europei : «Nell’immaginario collettivo questi organi di giustizia vengono percepiti distanti anche dalla realtà quotidiana. Ma così non è: la legislazione europea comunitaria, ha dato le direttive- sottolinea il giudice Lisi- a delle riforme legislative in Italia che hanno dato più diritti ai cittadini, come è stata tutta la materia e la tutela dei consumatori». Sergio Montanaro auspica un coinvolgimento sempre maggiore tra studenti e queste istituzioni: «Siamo pronti ed aperti ad ogni collaborazione con le scuole. Mi auguro che a breve possa esserci un incontro nel Tribunale per far conoscere dal vivo come funziona la macchina della giustizia»