La campgna olivicola è in corso tra problematiche di caro bollette e problematiche climatiche. Ecco le parole di Giacomo Asciano.

È sicuramente una delle campagne olivicole più difficili e complesse degli ultimi anni. Gli agricoltori sono in ginocchio, alcuni hanno deciso di non avviare la campagna di raccolta, altri resistono e proseguono il loro lavoro nonostante i rincari di energia e problematiche legate al clima che hanno all’indotto non pochi problemi. La famiglia “Asciano” da generazioni è impegnata nella raccolta e trasformazione delle olive in olio extra-vergine apprezzato in tutto il mondo. Nonostante la precarietà del momento, la famiglia Asciano resiste e in questi giorni sta realizzando la campagna olivicola con non poca difficoltà, lo ha affermato alla Gazzetta del Mezzogiorno Giacomo Asciano proprietario insieme ai fratelli Paola e Renato, gestiscono l’azienda di famiglia la “Masseria Asciano”.

Caro energia quanto sta incidendo sulla vostra azienda quest’anno?

È un periodo che conosciamo bene tutti, ma nel nostro settore c’è l’aggravante, perché non abbiamo ancora ricevuto le bollette del periodo attuale, quelle della molitura. L’ultima bolletta è datata fine agosto e in questi giorni ci rederemo conto di quello accadrà. Il rincaro rispetto allo scorso anno si è quadruplicato, fino a giugno si erano triplicati i costi, ora come sappiamo la corsa dell’energia è al rialzo. I costi di trasformazione che andremo a pagare sono davvero enormi, non è solo il caro energia a causare problemi ma anche la mancanza nei magazzini dei ricambi, là dove i ricambi si trovano i costi sono elevatissimi.

Come famiglia però, avente deciso di non mollare e proseguire la vostra attività che si ripete da diverse generazioni.

Non rispettare la volontà dei nostri cari, sarebbe un sacrilegio, la natura ci da sempre il sostentamento e ci invita a portare avanti la nostra mission, che è quella degli agricoltori, tutto parte dalla filiera dalla terra e noi dobbiamo rispettarla anzi dobbiamo aumentare ed aiutare sempre di più la nostra filiera, utilizzando sempre di più il prodotto a km-zero che il nostro territorio ci offre.

La campagna olivicola come sta andando, qual è la qualità del prodotto?

Il prodotto di quest’anno possiamo dire essere un prodotto discreto, fino a fine settembre abbiamo pensato ad un prodotto eccellente, ma il cambiamento climatico e la siccità hanno portato la raccolta a raggiungere livelli buoni ma non quelli che ci si sperava di ottenere. L’umidità ha causato diversi danni, dalla formazione di insetti, funghi e batteri, fino ad arrivare alla mancanza della pioggia e al cambiamento della temperatura, non essendo autunnale attiva la vegetazione, causando così durante la raccolta gli scortecciamenti. Per questo bisognerà attendere che la natura faccia il suo corso e quindi così si allungano i tempi di raccolta e i costi e soprattutto bisogna attendere il freddo e le piogge, grandi assenti di questo fine autunno.

Per il futuro cosa ti attendi?

I costi della tecnologia attualmente sono molto alti, per evitare danni alla pianta bisogna investire molte finanze con i costi che lieviteranno particolarmente. Nel prossimo futuro sarà questa la scelta o vendere un libro di olio a 20euro al litro, oppure accontentarsi della raccolta delle olive da terra e realizzare oli lampanti a scarsa qualità. È vero che questa è un’annata particolare però, ci attendevamo forse una resa maggiore, ma questo lo vedremo ai dati finali.


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