Parco di Agnano
Parco di Agnano

Per un importo complessivo di 950mila euro (comprensivo degli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso di 13.543,26 euro al netto dell’IVA), è stato approvato il «Progetto strategico integrato di potenziamento della connessione ecologica e di miglioramento della qualità della fruizione turistica sostenibile tra il Parco delle Dune Costiere e il Parco archeologico e naturale di Santa Maria d’Agnano».

Lo ha sancito la Commissione straordinaria approvando (coi poteri della Giunta Comunale) la delibera 6 dello scorso 18 gennaio, disponendo cotestualmente l’attivazione del procedimento per l’affidamento in appalto dei lavori con procedura negoziata, senza bando di gara, previa consultazione di almeno 10 operatori economici e nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti.

Sarà il dirigente dell’Ufficio Gare, Appalti e Contratti ad occuparsi della procedura secondo il criterio del minor prezzo a seguito dell’applicazione del ribasso unico offerto in sede di gara sui prezzi unitari dell’elenco prezzi, stabilendo che si procederà all’aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta valida fermo restando che il comune di Ostuni si riserverà la facoltà di non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risulterà conveniente o idonea.

Il progetto prevede interventi nelle seguenti zone: Fiume Morelli, comprendete le aree a valle della SS 379 tra il canale della Casa del Mare, quello del «fiume» e il tratto di cordone dunale; Lamacornola, cioè il corso della lama fino all’area occupata dal campeggio Pilone e alcune aree limitrofe come quella della cava di Pezza Caldara e il Parco di Agnano con l’area archeologico-naturale di Santa Maria di Agnano.

A Fiume Morelli si prevedono interventi di rimodellamento del cordone dunale nella parte più degradata in corrispondenza dello sbocco a mare del canale Casa del Mare con «ringrosso dell’anteduna» ottenuto col posizionamento di sabbia mista a biomasse di Posidonia protette da biorete e da palizzata sul lato a mare (ipotizzate due distinte aree d’intervento, vicine tra loro, per circa 120 metri quadri complessivi); rimodellamento del cordone dunale e ricostituzione del profilo dell’anteduna mediante il posizionamento, nelle aree più degradate e prive di copertura erbacea, di biomasse di posidonia miste a sabbia.

Previste poi cinque aree d’intervento di rinaturalizzazione con superfici medie di 50 metri quadri, per complessivi 250 metri quadri; realizzazione di frangivento a scacchiera (di dimensioni 2 mt x 2 metri) per la protezione e la ricostruzione dell’anteduna «con piantumazione – si legge nel progetto – di specie psammofile prevalentemente erbacee (50 pezzi aggregate tra loro in almeno tre distinte aree) e protezione con palizzata, su una lunghezza di circa 70 metri, utile a trattenere la sabbia dall’erosione costiera o dal volare nelle aree più interne».

Previsto il recupero dei canali e dell’alveo cementificato del tratto terminale (canale di scolo delle acque meteoriche raccolte dalla soprastante statale, per una lunghezza di 230 metri) e della Casa del Mare al fine di garantire un miglioramento complessivo della sicurezza idraulica e la posa in opera di gabbionate e materassi metallici (sul fondo). L’intervento sarà completato, all’esterno dell’alveo, dalla realizzazione di una siepe continua di macchia mediterranea e da un muretto di altezza variabile in conci di tufo per il contenimento del terrapieno oltre al completamento della sistemazione naturalistica della Casa del Mare attraverso riqualificazione e ampliamento dello stagno esistente quale area rifugio, con piantumazione di vegetazione tipica degli habitat umidi retrodunali, anche con finalità didattiche.

A Lamacornola-cava di Pezza Caldara è prevista la riqualificazione e l’ampliamento dello stagno esistente quale area rifugio, con piantumazione di vegetazione tipica degli habitat umidi, anche con finalità didattiche; sistemazione naturalistica della cava con la messa a dimora di 500 nuove piante di specie tipiche della macchia mediterranea così come nel parco di Agnano (500 nuove piante di Corbezzolo, Cisto, Lentisco, Mirto, Leccio ed altre essenze mediterranee) oltre ad interventi diffusi e realizzazione di 4 coni di invito per la fauna in corrispondenza dei principali sottopassi stradali e ferroviari, realizzati con recinzioni metalliche leggere sostenute da pali in castagno e schermate da siepi di macchia mediterranea al fine di indirizzare la fauna selvatica verso il sottopasso piuttosto che verso il tracciato stradale. Infine è prevista l’installazione di nidi artificiali per chirotteri (100 nidi), per uccelli di piccola taglia (60 nidi) e per volatili di taglia medio-grande (20 nidi) nelle aree oggetto di recupero e lungo le lame oggetto di intervento.

Sempre a Fiume Morelli – fra le altre cpse – è prevista la demolizione dei manufatti in cemento, alcuni con copertura in cemento amianto, muri, pavimentazioni, setti e rimozione delle recinzioni presenti sulla duna, in particolare della Casa del Mare (si tratta nello specifico di 9 differenti manufatti, alcuni dei quali posti in continuità tra loro, per circa 680 metri cubi complessivi; rimozione delle superfici impermeabilizzate all’interno delle aree di pertinenza, in corrispondenza dell’ingresso all’area, per una superficie di circa 170 metri quadri; riconfigurazione del muro perimetrale.

Sempre a Lamacornola il progetto prevede il consolidamento delle sponde della deviazione dell’originario tracciato della lama (in corrispondenza dello svincolo della SS 379 in località Pilone) attraverso la posa in opera di un rivestimento spondale in geocomposito rinverdito con sementi locali (per una lunghezza di 150 mt.); mitigazione dell’impatto paesaggistico del muro in cemento armato che interrompe l’originario tracciato del canale nel tratto terminale con la realizzazione di una gabbionata metallica; deimpermeabilizzazione del fondo attualmente asfaltato della cava dismessa localizzata lungo l’alveo di Lamacornola, per una superficie complessiva di circa 2.200 metri quadri; ricostruzione del profilo della cava dismessa sul perimetro esterno per un uso turistico-ricreativo compatibile mentre, alla Casa del Mare, è prevista tra l’altro la realizzazione di una stazione di bike sharing con la presenza di 4 postazioni per la ricarica elettrica delle bici elettriche.

Per la cava di Pezza Caldara è prevista la manutenzione del percorso escursionistico lungo la lama fino all’accesso alla cava attrezzando un’area didattica all’aperto mediante la costruzione di un sistema di sedute in tufo calcareo e la sistemazione dell’area; realizzazione di un parcheggio permeabile in corrispondenza dell’accesso all’area e muretto con 800 piante; recupero dei percorsi esistenti per la fruizione della cava; cartellonistica didattico-illustrativa e arredo (cestini e portabiciclette), oltre ad un’area attrezzata per spettacoli e manifestazioni all’aperto all’interno della cava recuperata.

Infine nel parco di Agnano si prevede il recupero dei percorsi esistenti per la fruizione del parco (per una lunghezza complessiva di 1.500 metri), con sistemazione del fondo e delle staccionate in legno di protezione esistenti (per 90 metri); implementazione della cartellonistica didattica ed illustrativa (12 nuovi pannelli) e dell’arredo (cestini, panchine e portabiciclette).