L’attacco arriva dall’ex consigliere Andrea Pinto: “Nessuna prospettiva negli ultimi otto anni di amministrazione della destra, il porticciolo di Villanova abbandonato al suo destino”.

In otto, lunghi anni di amministrazione di centrodestra, grazie anche al placet ed all’asseverazione da parte del Partito Democratico, uno dei temi particolarmente caldi tra le mura di Palazzo di Città è sicuramente rappresentato dalle questioni relative al porticciolo turistico di Villanova.

Inserendolo nei Documenti di Programmazione (D.U.P.), si è sempre cercato di rendere gli interventi un fiore all’occhiello dei programmi politico elettorali, su tutti la rimozione delle alghe – le quali da sempre rappresentano annoso problema a causa del cattivo odore che emanano – tramite progetti di dragaggio e gli interventi di ampliamento posti barca. Le ultime due amministrazioni, nel corso del loro fantomatico iter di intercettazione dei finanziamenti pubblici, hanno – come in molte altre occasioni e circostanze – dimostrato nient’altro se non una scarsa attitudine e capacità gestionali decisamente carenti.

Una politica lassista sul tema è dunque stata portata avanti negli ultimi anni, nonostante il continuo, incalzante tentativo delle opposizioni di far fronte a problemi – inerenti anzitutto la scarsa manutenzione ordinaria – che puntualmente si andavano riproponendo di stagione in stagione, complice l’infatuazione da parte delle amministrazioni, maturata nei confronti di qualche ben noto pseudo-imprenditore del luogo, che ha contribuito ad una dilazione ancora più marcata dei tempi di intervento. Un iter lunghissimo che, oltre a denotare la solita, scarsa efficienza dell’Ente Pubblico, non consentiva alla Regione, nelle numerose conferenze dei servizi indette, di essere resa edotta in merito alla capacità finanziaria ed alla reale potenza di fuoco delle suddette forze imprenditoriali.

Al netto di queste millanterie inutili, ma soprattutto delle conseguenze delle lungaggini, riverberatesi sempre e solo sulla pelle dei cittadini residenti, in merito alle quali potrebbero essere scritti interi tomi di storia politico-amministrativa ostunese, emerge una realtà cruda: si è stati capaci di spendere centinaia di migliaia di Euro stanziati negli otto anni per liberare in ogni stagione, con regolare cadenza e con i dovuti tempi, il porto dalle alghe, senza però essere capaci di procedere ad un dragaggio che avrebbe quantomeno risolto il problema a medio termine e che peraltro era già stato tempo fa finanziato dalla Regione con uno stanziamento di circa 1 milione di € in fondi.

Siamo ormai abituati, da ostunesi, alle promesse non mantenute, alle false speranze, all’evidente incapacità di amministrare. Eppure ancora una volta i piccoli passi ed interventi vengono posti in secondo piano e sacrificati sull’altare dei grandi progetti, che finiscono solo per regalare false illusioni e speranze vane ai cittadini del nostro territorio.


Ultima modifica: